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McCain: ‘Obama arabo? No, è un onesto padre di famiglia’

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McCain: ‘Obama arabo? No, è un onesto padre di famiglia’

LAKEVILLE (MINESOTA) – Barack Obama arabo? No, lui è "un onesto padre di famiglia" e nessuno deve preoccuparsi se diventerà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Parola di John McCain (nella foto), che così si è espresso sull'avversario democratico durante una manifestazione elettorale in Minnesota.

A dare fiato alle polveri in una palestra di Lakeville è stato dapprima un sostenitore del senatore dell'Arizona, che si è detto spaventato dalla prospettiva di Obama alla Casa Bianca. "Io voglio essere il presidente degli Stati Uniti – ha replicato McCain – e ovviamente non voglio che lo diventi il senatore Obama. Ma devo dirvi che lui è una persona onesta e una persona di cui non dovete spaventarvi se diventa presidente".

Le rassicurazioni non sono bastate alla platea: buu e proteste si sono levate dai presenti, con qualcuno che, riferendosi al senatore dell'Illinois, urlava "bugiardo, terrorista". Il microfono è passato quindi a una donna che ha detto: "Non posso fidarmi di Obama, ho letto che lui è arabo". "No, signora – l'ha interrotta McCain – Lui è un onesto padre di famiglia e un onesto cittadino con cui io sono in disaccordo su questioni fondamentali e questo è il tema della campagna". La platea repubblicana non ha risparmiato però altri buu e non ha nascosto il proprio disagio, mostrando quanto poco fosse convinta dalle parole del senatore dell'Arizona.

Contestazioni sono arrivate anche quando McCain ha assicurato di "voler combattere" nella sfida contro il rivale democratico ma, ha puntualizzato, ''sarò rispettoso, ammiro Obama e quello che ha fatto e lo rispetterò". Fin qui la difesa del senatore dell'Illinois da parte del candidato repubblicano, che però qualche momento dopo è tornato a ricordare i legami di Obama con "il terrorista non pentito" William Ayers, nel cui "salotto è stata lanciata la sua carriera politica".

Quanto successo ieri sera a Lakeville, con McCain che ha preso la difese di Obama prima di parlare nuovamente di lui come di un "amico dei terroristi" riflette "la campagna frequentemente ondivaga" del candidato repubblicano, sottolinea il 'New York Times'. "Nelle ultime settimane, mentre i sondaggi rivelano che Obama sta guadagnando terreno, il 'road show' di McCain muta di messaggio in messaggio – osserva ancora il quotidiano – passando dall'incitamento delle folle ostili ai tentativi di calmarle. Ogni nuovo ciclo sembra introdurre una nuova tattica mentre la campagna cerca qualsiasi cosa possa farla funzionare".