Home Nazionale Morte Federica, la Catalogna si scusa con l’Italia

Morte Federica, la Catalogna si scusa con l’Italia

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ROMA – Sono arrivate dalla Catalogna le scuse formali all'Italia per le accuse mosse ieri al governo e alla stampa italiani dal segretario generale del ministero degli Interni catalano Jaon Boada sul caso di Federica Squarise, la ragazza italiana uccisa a Llorett de Mar. A quanto si apprende da fonti dell'ambasciata italiana a Madrid, l'assessore alla Sicurezza Joan Saura, da cui dipende Boada, oggi ha chiamato il console generale italiano per presentare le scuse formali del governo catalano, pregandolo di trasmetterle all'ambasciatore a Madrid, Pasquale Terracciano, e alle autorità italiane.
Era stato il nostro ministero degli Esteri a chiedere scuse ufficiali per le dichiarazioni di Boada che ''configurano un atteggiamento poco amichevole nei confronti dell'Italia e del suo presidente del Consiglio e costituiscono una indebita e inammissibile interferenza negli affari interni", aveva sottolineato in una nota la Farnesina, precisando che "tali dichiarazioni, che contrastano con il clima costruttivo riscontrato nei rapporti tra il governo italiano e quello spagnolo, appaiono ancor più sconcertanti se si considera che esse traggono spunto da una dolorosa tragedia familiare".
"Pertanto – proseguiva la nota – ove non intervenga un immediato chiarimento, con le relative scuse pubbliche ufficiali, dovranno essere considerate le iniziative più adeguate per tener conto di tale spiacevole contesto, anche in ragione della crescente presenza italiana in Catalogna e della tutela dei cittadini italiani".Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, per il quale "sono state veramente inopportune le valutazioni fatte dal funzionario dell'Autorità catalana'', ma ''altrettanto connotate da un eccesso di zelo mi sono sembrate anche le comunicazioni della Farnesina"."Ci troviamo di fronte a un dramma'' e ''di fronte a questo dramma – ha aggiunto Calderoli – non resta che il silenzio e il cordoglio nel rispetto della famiglia della vittima. E di fronte a questo dramma resta il problema di una crisi dei valori, che coinvolge prima di tutto i giovani, e di un'immigrazione che questa crisi dei valori accentua: a questo dobbiamo pensare di dare una risposta, una risposta che non può venire da sterili difese del proprio orticello, ma deve affrontrare il problema dei giovani e dei loro valori. Questo – ha concluso il ministro – in Catalogna come a casa nostra".