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Nanotecnologie per il fashion made in Italy

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AREZZO – L’innovazione può essere una risposta concreta alla crisi economica. Partendo da questa filosofia Provincia di Arezzo e Consorzio Arezzo Innovazione stanno predisponendo un progetto con il quale partecipare al bando "Made in Italy" predisposto dal Ministero per lo sviluppo economico e finanziato con 190 milioni di euro. "Si tratta di un bando rilevante – spiega l’Assessore provinciale alle attività produttive Andrea Cutini – per azioni a sostegno della ricerca e dell’innovazione nello sviluppo industriale rivolte direttamente alle aziende e per questo abbiamo deciso di partecipare, con il Consorzio Arezzo Innovazione, mettendo insieme numerosi partner tecnici, tra i quali le Università di Firenze, Siena e Padova e l’Enea. Le aziende sono state convocate dalle associazioni di categoria, che hanno dato la loro adesione al progetto, per un incontro tecnico in programma martedì 18 novembre alle 18 presso la Camera di Commercio". In sintesi il progetto riguarda le nanotecnologie, cioè lo sviluppo e il trasferimento della ricerca tecnologica in materia di deposizione tramite vaporizzazione per la realizzazioni di nuove produzioni ad alto contenuto di tecnologia e di stile e minor valore delle materie prime. L’utilizzo di nanotecnologie consentirà alle aziende orafe ed argentiere di integrare le proprie produzioni con l’introduzione di prodotti ottenuti con materiali meno costosi e con lo stesso grado di rifinitura superficiale, alle aziende della pelletteria e dell’accessoristica di nobilitare le loro produzioni perché il trasferimento tramite vaporizzazione può consentire di deporre qualsiasi tipo di metallo in qualsiasi materiale di base quali pelli, vetro, ceramica, plastiche o legno, e alle aziende del settore tessile e abbigliamento la possibilità di sperimentare le tecniche di trasferimento chimico tramite vaporizzazione per rendere la struttura dei tessuti più resistente, idrorepellente, resistente alle macchie, antibatterica, antistatica, con schermatura elettromagnetica e con capacità di assorbimento o rilascio controllato di molecole o di composti chimici quali antizanzare, antiodore. "Lavorare su un concetto di vero ‘Made in Italy’ – afferma il Presidente del Consorzio Arezzo Innovazione Giovanni Tricca – è particolarmente importante perché crisi come quella che sta attraversano la nostra economia si superano solo con la qualità". Le aziende dovranno dare disponibilità ad ospitare un ricercatore per un periodo massimo di tre anni, individuando un tecnico interno che ne supporti il lavoro. Il, progetto, per un finanziamento richiesto pari a sei milioni di euro, dovrà essere presentato entro il primo dicembre.