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Obama non era stato informato del complotto per ucciderlo

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WASHINGTON – Barack Obama non era stato informato del complotto neonazista contro di lui sventato dalla polizia del Tennessee il 22 ottobre. E nessuno aveva comunicato un'allerta speciale agli agenti del Secret Service che dallo scorso maggio, ancora prima dell'investitura ufficiale, proteggono il candidato democratico. A rivelarlo è sul suo blog George Stephanopoulos, commentatore di punta dell'Abc ed ex membro dell'amministrazione Clinton. "Non ci hanno dato nesssun allerta speciale" ha spiegato uno dei collaboratori di Obama, precisando che "nessuno aveva notificato nulla di tutto quello che è emerso". Nulla dei due giovani neonazisti arrestati dal Bureau of Alchool, Tabacco, Firearms and Explosive (Atf) che hanno confessato di voler uccidere Obama. Ma per il collaboratore di Obama il fatto che non sia stato comunicato nulla alla campagna, mostra che "non si è trattata di una minaccia seria".

La principale stampa americana ha riportato con estrema cautela la notizia delle confessioni rese da Daniel Cowart, 20enne del Tennessee, e Paul Schlesselman, 18enne dell'Arkansas, dopo essere stati arrestati. Solo il tabloid New York Post riserva la prima pagina al complotto dei "tuxedo nazis", dal fatto che i due avrebbero pianificato di attentare alla vita di Obama in smoking, definendolo un "whack job", slang per un'azione di un pazzo. "Le accuse in questo caso sono serie e saranno considerate tali" ha dichiarato il procuratore del Tennessee Lawrence Laurenzi. Ma il portavoce dell'Atf, Robert Browing, ha parlato di un complotto "organizzato in modo approsimativo" e precisato che le autorità stanno ancora indagando per stabilire se i due ragazzi fossero in grado di portare a termine gli attacchi pianificati. Dello stesso avviso il portavoce del Secret Service, Eric Zehren: "E' ancora da stabilire se avessero o no la capacità di portare a termine gli attacchi".

Da parte sua l'agente dell'Atf di Nashville che ha condotto le indagini ha raccontato che gli stessi arrestati "non credevano che sarebbero stati in grado di portare a termine l'attacco, che sarebbero rimasti uccisi nel tentativo di farlo". "Entrambi hanno ripetuto di essere pronti a morire in questo tentativo" si legge sull'atto di accusa. "Sono apparsi molto determinati – ha detto ancora il portavoce Jim Cavanaugh- e solo un loro tentativo avrebbe potuto provocare un'ondata di violenze in tutto il Sud".

Incriminati per possesso illegale di armi – i due sono stati trovati in possesso di un piccolo arsenale, comprendente anche armi sottratte ai loro genitori – e minacce ad un candidato alla presidenza, i due dovranno comparire di fronte ad un giudice domani.

Articlolo scritto da: Adnkronos