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Oggi in sciopero la grande distribuzione cooperativa

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Oggi in sciopero la grande distribuzione cooperativa

ITALIA – Non c’è ancora il contratto nazionale dei dipendenti della grande distribuzione cooperativa ed i sindacati hanno deciso lo sciopero per il 21 marzo. Anche nella provincia di Arezzo ci saranno presidi davanti al punti vendita ed azioni di presenza nelle città maggiori.
“Le associazioni datoriali, dopo tre giorni di lenta trattativa, soltanto nella serata di ieri hanno fatto qualche passo in avanti, dichiarando comunque di non essere ancora pronte per la chiusura definitiva del Contratto. Tra i punti positivi fin qui acquisiti – commenta la Filcams Cgil – ne rimangono ancora troppi negativi o da chiarire. Rispetto alla questione fondamentale delle domeniche, mentre hanno dichiarato la disponibilità a demandare alla trattativa aziendale lo spostamento del riposo settimanale, tuttavia non viene ancora affermato in maniera inequivocabile il concetto che lavoro domenicale non deve essere ordinario. A questo si aggiunge tutto il tema della distribuzione dell’orario e della flessibilità dove si vorrebbe limitare il confronto aziendale”.
Sulle piccole imprese, da una parte c’è disponibilità ad introdurre un limite numerico sul numero dei dipendenti, tutto da discutere, dall’altra rimane la richiesta di aumentare i mesi di permanenza al V° livello.
“Non si è potuto ancora completare – continua la Filcams Cgil – i capitoli su apprendistato, part-time, contratti a termine perché abbiamo registrato incomprensibili resistenze su punti quali diritti di precedenza e per quanto riguarda il part-time c’è stata una posizione negativa sul cumulo della maggiorazione del 35% per l’orario supplementare con le altre maggiorazioni (domenicale, notturno etc)”.
Sulle imprese in crisi, c’è ancora insistenza ad introdurre normative diverse nel contratto nazionale.
”Sul salario – conclude la Filcams – le grandi cooperative hanno detto di essere disponibili a parlare dei 78 euro riguardanti il biennio, ma hanno dichiarato di non essere disponibili a soluzioni complessivamente più adeguate. Noi invece riteniamo necessario che a fronte dell’aumento dell’inflazione e dei mesi passati dalla scadenza del contratto, nonostante la prima erogazione della tranches di aumento, che abbiamo apprezzato, la soluzione salariale debba essere più consistente”.

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