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Pensioni, che strada prendere

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Pensioni, che strada prendere

AREZZO – Tutto esaurito per ‘Quo vadis?’ l'attuale scenario pensionistico dopo la Riforma del Welfare, l’incontro che ha dato la parola ai massimi esponenti del Patronato INAPA per aiutare tutti i pensionandi a districarsi fra le nuove normative
E’ tutto nuovo il panorama pensionistico su cui si è affacciata la riforma del Welfare. Ecco allora che il Convegno "QUO VADIS?" l'attuale scenario pensionistico dopo la Riforma del Welfare, promosso dal Patronato INAPA di Confartigianato Imprese Arezzo, che si è svolto giovedì 7 febbraio alle 17 facendo registrare il tutto esaurito all’Auditorium dell’Hotel Minerva in via Fiorentina, ha avuto lo scopo di far luce su un argomento che sta a cuore a molti. Infatti tanti, anzi tantissimi, saranno i pensionandi che si sono interrogati più volte sulle strade da percorrere dopo la riforma del Welfare.
‘Il Patronato INAPA di Confartigianato Imprese Arezzo ha invitato i suoi massimi esponenti nazionali – spiega Rinalda Mele di INAPA – allo scopo di aiutare associati e non a far luce sul proprio futuro. Perciò abbiamo invitato tutti al convegno aperto sia ai lavoratori dipendenti privati e pubblici che ai lavoratori autonomi’.
All’incontro sono intervenuti, Mario Venturato Responsabile delle Direzione del Patronato e Componente del Comitato Centrale INPS Gestione Artigiani, Anna Giannini Responsabile Direzione tutela dei diritti sociali.
‘Il Convegno ha avuto lo scopo di informare circa le principali variazioni intervenute con l'approvazione della riforma sul Welfare, le nuove norme hanno infatti stabilito un aumento progressivo dei requisiti, secondo i quali, fermo restando il requisito dell'anzianità contributiva minima di 35 anni, è possibile accedere alla pensione di anzianità – continua Rinalda Mele – con un ulteriore requisito rappresentato da una "quota" determinata dalla somma del numero di anni di età anagrafica e quelli di anzianità contributiva’.
E il decreto legge sulla riforma del Welfare tra le novità contenute presenta i nuovi requisiti per il diritto alla pensione di anzianità. Come cambiano le cose? Mantiene il diritto alla pensione di anzianità, indipendentemente dall’età anagrafica, chi matura i 40 anni di contribuzione (di cui 35 utili ai fini del diritto a pensione di anzianità). Per quanto riguarda l’accesso al pensionamento con i 35 anni di contributi, viene innanzitutto abolito lo scalone che consentiva l’accesso al pensionamento solo con i 60 anni di età per i lavoratori dipendenti e 61 per i lavoratori autonomi. Tale requisito anagrafico è sostituito, per il periodo gennaio 2008 – giugno 2009, da un requisito pari a 58 anni per i lavoratori dipendenti e a 59 per i lavoratori autonomi, da far valere in concomitanza con i 35 anni di contribuzione. A partire dal luglio 2009, poi, il requisito minimo di età è gradualmente elevato e, fermo restando il requisito minimo dei 35 anni di contribuzione, è aggiunto un ulteriore requisito rappresentato da una “quota” determinata dalla somma del numero di

anni di età anagrafica e quelli di anzianità contributiva. Tale requisito, che per il primo periodo (luglio 2009 – dicembre 2010) è fissato in quota 95 e quota 96 rispettivamente per i lavoratori dipendenti e per i lavoratori autonomi, è gradualmente elevato fino a raggiungere dal gennaio 2013 quota 97 per i lavoratori dipendenti e quota 98 per gli autonomi, quando il requisito minimo di età sarà 60 e 61 anni.
La legge in esame inoltre non modifica la disciplina transitoria di sperimentazione prevista per le donne per il periodo 2008 – 2015. Pertanto, fino al 31 dicembre 2015, queste potranno accedere alla pensione di anzianità in presenza di 35 anni di contribuzioni, a 57 anni se lavoratrici dipendenti e 58
anni se autonome, qualora optino per il sistema di calcolo contributivo.
Una novità assoluta contenuta nella legge è quella che riguarda l’introduzione delle finestre per le pensioni di vecchiaia. La norma è la stessa che disciplina le decorrenze per le pensioni di anzianità acquisite con 40 anni di contribuzione ed è contenuta ai commi 4 e 5 dell’articolo 1. Pertanto, i soggetti che maturano i requisiti dal gennaio 2008 ed entro il 2011, potranno accedere al pensionamento non più dal mese successivo al compimento dell’età (60 anni donne – 65 uomini) ma secondo finestre di accesso che varia in base alla categoria di appartenenza : lavoratore autonomo o lavoratore dipendente. La legge n. 243/2004 ha innalzato, con effetto dal 1° gennaio 2008, il requisito di età per la pensione di vecchiaia liquidata con il sistema contributivo, da 57 anni a 60 per le donne e a 65 per gli uomini. Il comma 3 dispone che i soggetti che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2007 i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa vigente prima dell’entrata in vigore della legge, conseguano il diritto alla prestazione pensionistica secondo la vecchia disciplina.
‘E’ ovvio, d’altra parte, che i lavoratori in procinto di iniziare le pratiche per la pensione di vecchiaia devono tener presente le disposizioni eventualmente introdotte dalla nuova disciplina sul Welfare – conclude Rinalda Mele – Ricordiamo a questo proposito che gli uffici Inapa di Confartigianato Imprese Arezzo sono a disposizione per ogni chiarimento in materia’.

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