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Premio ‘James Ackerman’ a Federica Rossi

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Il Premio, promosso dal CISA – Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio -, consiste nella pubblicazione di un'opera prima di un giovane studioso di storia dell'architettura.

La ricerca di Federica Rossi, dedicata a "Tradurre Palladio: Nikolaj L'vov, architetto e intellettuale russo al tramonto dei Lumi", sarà pubblicata nella prossima primavera nella collana che l'editore Marsilio ha riservato al Premio Ackerman.

Nel 2005 il Premio era stato assegnato a Leo Schubert per "La villa Jeanneret-Perret di Le Corbusier 1912, la prima opera autonoma"; nel 2006 a Valeria Cafà per "Palazzo Massimo alle Colonne di Baldassarre Peruzzi"; nel 2007 ad Angela Dressen per "Pavimenti decorati del Quattrocento in Italia".

Il Premio è reso possibile dalla donazione che James S. Ackerman ha destinato al CISA di una parte del Premio Balzan per la storia dell'architettura (compresa l'urbanistica e l'architettura del paesaggio) assegnatogli nel 2001.

In questo modo, un Premio conferito alla carriera di un grande protagonista della cultura internazionale contribuisce a mettere in luce nuovi talenti che, nei diversi Paesi, abbiano approfondito aspetti originali della storia dell'architettura.

Ad assegnare il Premio è una commissione giudicatrice composta dallo stesso James S. Ackerman (presidente) e da Arnaldo Bruschi, già presidente del Consiglio scientifico del CISA, Howard Burns, presidente del Consiglio scientifico del CISA, Guido Beltramini direttore del CISA, Fernando Marías, direttore di "Annali di architettura", rivista del CISA, e da due componenti del Consiglio scientifico del CISA stesso, di volta in volta nominati.

James Sloss Ackerman è il decano della comunità internazionale di storici dell'architettura che studiano il Rinascimento. È uno degli studiosi che hanno creato la moderna storia dell'architettura fondata su un approccio sistematico all'esame critico di tutte le fonti scritte e visive. La sua capacità di usare erudizione, un acuto senso dell'osservazione uniti a una sensibilità per l'architettura e una facilità innata di far rivivere i grandi architetti del passato con immediatezza, quasi a farne figure nostre contemporanee, costantemente presenti nella nostra cultura, è forse il maggiore dei risultati conseguiti da Ackerman. La sua opera ha esercitato un'influenza considerevole sia sugli storici dell'architettura sia sugli architetti.

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