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Prima Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate

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Prima Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate

TOSCANA (Arezzo) – La giornata verrà organizzata con escursione nella Valcerfone, sfruttando la sede della strada statale 73 (ormai con scarso traffico locale stante la apertura della SGC E 78, intervenuta nell'ottobre 2007), parallela al sedime ferroviario.
Un gruppo partirà alle ore 10.30 da Palazzo del Pero per l'escursione più facile su itinerario prevalentemente pianeggiante, in direzione di Monterchi, verranno fatte soste a Molin Nuovo, Pieve a Ranco e a Le Ville. Sosta e pranzo al sacco a Monterchi (parco del Cerfone), con visita alla Madonna del Parto di Piero della Francesca. Rientro a partire dalle ore 14.30 con percorso inverso (lunghezza complessiva escursione circa 30 km, è sufficiente la city bike).
Un altro gruppo partirà da Arezzo alle ore 09,45 e/o dal valico del Torrino alle ore 10.15, per scendere a Palazzo del Pero (luci obbligatorie per l'attraversamento delle gallerie), quindi stesso itinerario del primo gruppo (lunghezza complessiva escursione circa 50 km, indispensabile MBK).
La Ferrovia dell’Appennino (Arezzo-Fossato di Vico)
Era una ferrovia a scartamento ridotto, costruita tra il 1882 ed il 1886, in esercizio fino alla tarda primavera del 1944, quando subì pesanti bombardamenti da parte degli alleati, quindi una totale e sistematica distruzione da parte delle truppe tedesche in ritirata (giugno 44): furono fatti saltare tutti i viadotti e furono tagliate tutte le traversine, tramite un pesante vomere trainato da una locomotiva. Tra la fine di Giugno fino alla liberazione di Arezzo (16 luglio 1944), buona parte della popolazione cittadina si rifugiò nelle gallerie alla periferia di Arezzo.
I convogli erano trainati da locomotive Couillet, Borsing, Krauss e Breda, quindi entrarono in esercizio le automotrici OM gr 50. Nel 1936 entrarono in servizio le celebri automotrici FIAT 70, le stesse che furono commissionate per la ferrovia Gibuti – Addis Abeba.
Oltre al trasporto viaggiatori, la ferrovia assicurava il trasporto di merci locali di vario genere fra la Toscana, l’Umbria e le Marche: legname d’opera e da ebanisteria, legna da ardere, bestiame per le numerose fiere, tabacco e altri prodotti agricoli, cemento, ecc.
La ferrovia, nel tratto aretino, è molto interessante: prende quota con un lungo percorso e con pendenze attorno al trenta per mille), esce da Arezzo (Quota 250 metri slm – Km 0) verso Bagnoro (Q.300 – Km 5), Gragnone (Q.340- Km 6), fa una prima curva a 180° a Mulin della Botte, prosegue per Scopeti, quindi un’altra curva a 180° presso La Giostra, scollina al TORRINO (Q. 505 – Km 13), quindi discende rapidamente per la Valcerfone, fino a Palazzo del Pero (Q. 400 – Km 18), prosegue per Molin Nuovo (Q.340 Km 25), Pieve a Ranco, Le Ville di Monterchi (Q.300 – km 31), quindi raggiunge la Valtiberina (Anghiari, Sansepolcro, Città di Castello Umbertide, Gubbio), per terminare a Fossato di Vico (sulla linea Orte – Falconara).
Sono rimaste belle opere d’arte con muratura in pietra locale, ogni 2 Km, circa nel tratto aretino, è presente un casello, fino alla fine degli anni ’60 il fondo del sedime si presentava in buono stato con fondo in pietrisco ed era percorribile facilmente con una normale bici, le gallerie erano transitabili in prossimità dei ruderi dei viadotti.
Oggi il sedime si presenta poco agibile, molte gallerie sono state tamponate, molti caselli sono stati ceduti e solo pochi km tra il Torrino e Palazzo del Pero, nel Comune di Arezzo, sono percorribili.
La Provincia di Arezzo è interessata a uno studio preliminare di recupero, per finalità cicloturistiche, del percorso Arezzo – Il Torrino – Palazzo del Pero – Le Ville Monterchi.

Escursione in bicicletta su una tratta della ex-ferrovia Arezzo – Sansepolcro – Città di Castello – Fossato di Vico
2 marzo 2008
ore 9:45 (giro medio). Ritrovo a Arezzo
ore 10:30 (giro facile). Ritrovo a Palazzo del Pero