AREZZO – «Gli eccessi burocratici possono preoccupare e se possibile vanno limitati, ma le questioni di merito sul tema delle aree agricole sono ben altre ed è opportuno non perderle di vista. Il protocollo siglato in concertazione con gli Ordini, annunciato nei giorni scorsi dalla conferenza stampa dell' A.C., costituisce un indubbio tentativo di limitare i danni, ma non può considerarsi esaustivo e tra l'altro dovrà essere sottoposto alle necessarie verifiche. Ci muovono preoccupazioni legate alla capacità di salvaguardia e valorizzazione delle nostre risorse rurali e paesaggistiche, nel solco e nello spirito delle norme regionali anche più recenti. Riteniamo che il regolamento urbanistico si debba sostanziare di regole chiare per mettere fine a quella "confusione" che ha permesso nel corso degli ultimi anni il proliferare di situazioni quantomeno anomale. Noi non abbiamo visto, nelle passate esperienze amministrative, prevalere una cultura del no, al contrario si sono affermate pratiche e procedure piuttosto permissive, che a volte come sappiamo, sono degenerate uscendo anche dai confini della legalità . E' per questo che a nostro avviso la chiarezza sulla definizione delle norme costituisce una ragione di cambiamento e discontinuità, se vogliamo davvero imprimere quel cambiamento culturale da più parti auspicato.»­­