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Provvidenza: una soluzione per tutti i ragazzi

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AREZZO – Stamani ne erano rimasti solo 6 ed anche per loro ci sarà, nella giornata di oggi, il trasferimento in una nuova ed adeguata struttura. Alla mezzanotte, infatti, la Provvidenza chiuderà le sue due residenze per minori.
L’Amministrazione comunale ha ribadito la sua piena disponibilità a prendere in esame la richiesta di nuova autorizzazione al funzionamento. “L’assenso – precisa l’Ente – è ovviamente condizionato al parere della Commissione zona sociosanitaria Asl 8 che dovrà valutare se l’Associazione si sarà messa in regola con i requisiti previsti dalle normative vigenti. I tempi non potranno essere comunque molto brevi, in considerazione delle azioni che l’associazione è chiamata a svolgere”.
Il Comune ritiene una condizione non derogabile che ai ragazzi, tra l’altro in particolari condizioni di disagio, vengano garantiti tutti i necessari livelli di assistenza a cominciare da quelli sanitari ed educativi, senza dimenticare l’indispensabile Progetto Educativo Individuale e le normali azioni di controllo su ragazzi e giovani che hanno purtroppo avuto problemi con la giustizia. Non adeguati livelli di controllo sono stati confermati da una recente ispezione della Commissione di Vigilanza nel corso della quale, all’interno della cartella personale di un ospite, è stato rinvenuto perfino un proiettile fermato con un nastro adesivo ad un foglio che riportava la dicitura: “da restituire al momento dell’uscita dalla struttura”. Il Comune ha segnalato il fatto alla competente Autorità per le azioni conseguenti già messe immediatamente in atto.
Le condizioni delle due “case” della Provvidenza sono state esaminate stamani anche dal Presidente del Tribunale dei minori, Gianfranco Casciano che ha prima incontrato in piazza della Libertà le Dirigenti dei servizi sociali del comune e poi alla Provvidenza, gli operatori dell’associazione.
Il magistrato ha condiviso le preoccupazioni dell’Amministrazione comunale, coadiuvando il trasferimento ad altra struttura dei minori ad oggi ancora presenti nei locali della Provvidenza ed ha annunciato che il Ministero, qualora l’Associazione dimostri di essere nelle condizioni di poter riprendere l’attività, seguirà attentamente l’evolversi della vicenda.

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