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Quarata: i controlli e le risposte del Comune

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Quarata: i controlli e le risposte del Comune

Falde e pozzi sotto controllo, autobotti per la fase di emergenza, collegamento alla rete acquedottistica quale soluzione definitiva. “Queste – affermano gli assessori Roberto Banchetti e Franco Dringoli – sono le azioni del Comune di Arezzo per la zona delle cave di Quarata”.
Al primo posto la difesa della salute dei cittadini e dell’ambiente: “è attivo da anni il ‘progetto controllo cave’ – ricorda Roberto Banchetti. E in quest’area sono impegnati Comune, Provincia, Asl e Arpat. Sono state individuate concentrazioni anomale di idrocarburi tali da rendere il sito non contaminato ma potenzialmente tale. In altre parole siamo arrivati alla soglia dell’attenzione. Arpat ha ripetutamente eseguito controlli che hanno portato alla prescrizione dell’Asl 8 di vietare l’uso potabile dell’acqua e alle ordinanze comunali di settembre ma contemporaneamente escluso la presenza degli idrocarburi più pericolosi e soprattutto di metalli pesanti quali arsenico e vanadio. Per maggiore sicurezza, Arpat ha fatto eseguire le ultime analisi nel laboratorio Arpat di Grosseto specializzato per i metalli. Non solo in questi mesi ma in questi anni c’è stato un monitoraggio costante del triangolo delle cave”.
In base alle competenze, la Provincia si attiverà con Arpat per individuare i responsabili della contaminazione riscontrata e quando questa stessa responsabilità sarà formalmente accertata, chi ha causato l’inquinamento sarà chiamato a provvedere alla bonifica dell’area.
Gli ultimi risultati non modificano comunque la non potabilità dell’acqua. “Da qui – continua Banchetti – la decisione dell’amministrazione di dare risposte che possano risolvere l’emergenza ma che, soprattutto, possano garantire un regolare e sicuro approvvigionamento di acqua alle famiglie della zona. Nell’immediato provvederemo con autobotti che porteranno acqua potabile ai singoli depositi. Stiamo facendo anche un censimento dei nuclei familiari non allacciati all’acquedotto pubblico per verificare l’eventuale necessità di ulteriori piccoli depositi”.
Nel frattempo si lavora alla soluzione definitiva. “Qui – ricorda l’assessore Franco Dringoli – siamo impegnati con Aato 4 e Nuove Acque. La soluzione scelta è quella di collegare le abitazioni che finora attingevano da pozzi, alla rete acquedottistica pubblica. Stiamo discutendo il progetto anche con i cittadini interessati e abbiamo ipotizzato una soluzione che sia in grado di portare l’acqua in una serie di località della zona. In modo particolare Ortali, Palazzetto, Il Sorbo e Podere Castigli nonché in tratti mancanti lungo la strada provinciale Setteponti e lo stradone di Campoluci. È un intervento complesso la cui progettualità è in fase di definizione e il cui costo oscillerà tra i 300.000 e i 400.000 euro”.