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Raid di Israele su Gaza, quasi 200morti

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GAZA – Al via l'offensiva israeliana contro Hamas. Questa mattina, aerei dello stato ebraico hanno lanciato missili su Gaza facendo vittime tra militanti e civili. Il risultato è un bilancio di quasi 200 morti e centinaia di feriti.

Sotto i missili israeliani è finito anche il quartier generale della polizia di Gaza, mentre era in corso una cerimonia di giuramento delle reclute. Anche il capo della polizia di Hamas, Tawfiq Jabber, è rimasto ucciso. Molte delle sedi di Hamas si trovano in zone densamente abitate e l'operazione israeliana è avvenuta proprio nell'ora in cui i bambini escono da scuola. Fra le vittime ci sarebbero anche diverse donne con i loro figli. La tv ha trasmesso le immagini di colonne di fumo che si levavano nell'aria, mentre ovunque si sentivano le sirene delle ambulanze e le madri trascinavano i bimbi dentro le case. 'Al-Jazeera' ha mostrato le riprese di bambini palestinesi per strada che piangevano e di cadaveri riversi per le strade. L'Egitto ha inviato decine di ambulanze verso Gaza mentre il presidente palestinese Abu Mazen ha duramente condannato l'operazione israeliana.

Israele non aveva altra scelta, "è arrivato il momento di combattere", ha spiegato il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak difendendo in una conferenza stampa i bombardamenti israeliani. Barak ha parlato di attacchi contro "infrastrutture del terrorismo" ed ha affermato che sarebbero stati colpiti oltre 150 militanti di Hamas. Il ministro della Difesa ha confermato che l'operazione non è completata e verrà anzi ampliata e continuerà. "Non permetteremo che i terroristi colpiscano i nostri cittadini e soldati" con il lancio di missili nella zona occidentale del Negev. In un comunicato i militari israeliani affermano che i raid sono stati decisi sulla base di precise informazioni d'intelligence raccolte negli ultimi mesi e che l'obiettivo è l'eliminazione di numerosi alti esponenti di Hamas. Anche il presidente israeliano Shimon Peres ha dichiarato che Hamas è direttamente responsabile delle "sofferenze" dei palestinesi nella Striscia. ''Senza Hamas – ha aggiunto – ora ci sarebbe uno stato palestinese".

Il movimento di resistenza islamico dal canto suo promette vendetta. Moussa Abu Marzuk, numero due dell'ufficio politico a Damasco, ha affermato che il movimento islamico al potere a Gaza si difenderà con ogni mezzo. "Difenderemo le nostre donne e i nostri bambini con tutti i mezzi necessari. Tutte le opzioni sono aperte". E le brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno lanciato un appello ai propri uomini affinché rispondano all'offensiva utilizzando anche l'arma degli attentati kamikaze all'interno dello stato ebraico. Mentre gli aerei di Tel Aviv continuavano a sorvolare Gaza, le milizie palestinesi hanno lanciato alcuni razzi verso Israele. Uno di questi ha colpito una casa nella città israeliana di Netivot, uccidendo una donna. Altri razzi Qassam sono esplosi ad Ashkelon. "Tutti i combattenti hanno l'ordine di rispondere al massacro israeliano" si legge in un comunicato della Jihad Islamica.

L'attacco israeliano è giunto dopo che la settimana scorsa Hamas non ha voluto rinnovare una tregua informale con Israele in vigore da sei mesi e in risposta al lancio di missili sul territorio dello stato ebraico. Ieri un razzo partito dalla Striscia ha colpito per errore una casa palestinese, uccidendo due bambine.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign