Home Cultura e Eventi Cultura Resistenza militari italiani all’estero, nasce l’istituto Storico

Resistenza militari italiani all’estero, nasce l’istituto Storico

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Sarà aperto sabato 13 settembre, alle ore 11,30, presso la sede della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo (viale Cittadini, Pionta, Palazzina dell’Orologio) l’archivio sull’eccidio della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù dopo l’8 settembre 1943. Un sacrificio, quello delle migliaia di militari nelle isole greche, divenuto il simbolo della Resistenza delle truppe italiane alla efferatezza della Germania nazista.
Un ricco patrimonio documentario costituito di lettere, fotografie, relazioni dei superstiti, verbali riguardanti l’esumazione e il rimpatrio delle salme dalle isole dello Ionio è stato riordinato e inventariato dalla facoltà aretina dell’Università di Siena, dove sabato prossimo sarà anche inaugurato l’Istituto storico autonomo della Resistenza dei militari italiani all’estero. Costituito dall’Associazione nazionale Divisione Acqui e dalla facoltà di Lettere, l’Istituto – con questo archivio – vuole porsi come punto di riferimento per ulteriori studi sugli avvenimenti di Cefalonia e Corfù, una delle pagine più tragiche della seconda guerra mondiale
All’apertura dell’archivio interverranno il presidente del Consiglio regionale toscano Riccardo Nencini, il preside della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo Camillo Brezzi e Graziella Bettini, presidente nazionale dell’Associazione Divisione Acqui e figlia del Colonnello aretino Elio Bettini, che il 13 settembre 1943 prese l’eroica decisione di rafforzare la guarnigione di Corfù per resistere al tentativo di sbarco tedesco (a lui il Comune di Arezzo ha dedicato la scuola elementare di San Leo).

Il 14 settembre 1943, la Divisione Acqui fu posta dal suo comandante, il generale Gandin, di fronte a una scelta: combattere a fianco dei tedeschi oppure cedere loro le armi, o, ancora, tenere le armi e combattere. I militari italiani “votarono” per quest’ultima. Quindi “Si combatte contro i tedeschi”, si legge in una lettera scritta da un soldato alla famiglia, una frase diventata il titolo di un volume pubblicato proprio in occasione del riordino dell’Archivio su iniziativa della facoltà di Lettere di Arezzo e dell’Associazione Acqui. All’annuncio che la Divisione Acqui non avrebbe ceduto le armi seguì – come noto – l’ordine tedesco di agire con durezza nei confronti degli italiani “traditori”, di effettuare esecuzioni di massa, insomma fu scatenata una rappresaglia di dimensioni eccezionali.
Sabato 13 settembre sarà quindi presentato anche il volume “Si combatte contro i tedeschi. La Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù” (Polistampa). Vi sono raccolti interventi di Camillo Brezzi, preside della facoltà aretina, Graziella Bettini, presidente dell’Associazione nazionale Divisione Acqui, di Patrizia Gabrielli e Linda Giuva, docenti, rispettivamente, di Storia contemporanea e Archivistica presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo. Nel volume è pubblicato anche l’inventario dei documenti, curato da Lucilla Gigli
Con l’intenzione di arricchire la documentazione raccolta e di offrire agli studiosi un’occasione di approfondimento, la facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo invita chi avesse materiale documentario riguardante la Resistenza all’estero a versarlo o depositarlo in fotocopia presso l’Archivio.