Home Attualità Economia Saione: cosa vuole la gente

Saione: cosa vuole la gente

0
Saione: cosa vuole la gente

AREZZO – Primi risultati del “percorso di partecipazione” per la riqualificazione di Saione. Protagonisti il Comune di Arezzo e la Circoscrizione 3 in collaborazione con la società torinese Avventura Urbana, vincitrice del bando di gara indetto dal Comune per la gestione delle attività partecipative.
Risultati che sono il frutto delle attività foinalizzate al coinvolgimento degli abitanti, degli operatori economici e delle realtà associative presenti nell’area che si estende da via Vittorio Veneto alla zona Belvedere. Ecco, quindi, 50 interviste, 6 incontri di gruppo, 40 visite “porta a porta” ai negozianti, 48 ore di “punto d’ascolto” presso la Circoscrizione 3. Sono stati inoltre coinvolti in una “camminata di quartiere”, i bambini del campo solare del Pionta residenti nel quartiere.
Evidenziati, in primo luogo,. I problemi: le tensioni sociali dovute alla crescente presenza di cittadini immigrati di diverse nazionalità, il manifestarsi di piccoli episodi di microcriminalità e vandalismo, il traffico e la carenza di parcheggi, la necessità di un miglioramento degli spazi pubblici e dell’arredo urbano.
Il confronto tra opinioni diverse ed i suggerimenti raccolti da quasi 160 cittadini, hanno permesso di individuare i bisogni, le criticità e le priorità di intervento percepite dai cittadini come più utili alla riqualificazione del quartiere e di mettere in luce le aspettative in tema di sicurezza, servizi, mobilità, qualità urbana, cura e animazione degli spazi pubblici, aiutando l’amministrazione a capire meglio i problemi e a individuare possibili soluzioni.
La richiesta che emerge con maggior forza dai cittadini, non è quella di “grandi interventi” di trasformazione, o quella di un progetto speciale per la sicurezza (che non sembra percepita come il principale problema di Saione), ma piuttosto quella di una attenzione più diffusa alla cura e manutenzione degli spazi pubblici del quartiere: marciapiedi, strade, piazze, giardini, attraversamenti e sottopassaggi pedonali. Il progetto di riqualificazione del primo tratto di via Vittorio Veneto, che gli uffici comunali stanno predisponendo, viene percepito come utile a creare un “effetto città” che può invogliare la gente a frequentare maggiormente la strada, ma non sufficiente ad innescare un processo di rivitalizzazione del quartiere, per il quale servirebbe un approccio integrato e la partecipazione di tutti.
Sono state indivuiduate due principali linee d’azione: un progetto pilota sull’ambiente finalizzato a promuovere ed ottenere una maggior cura degli “spazi comuni” ed un programma di iniziative di animazione sociale e culturale capace di “ridare vita” al quartiere, valorizzando alcune risorse (come quelle interculturali o giovanili) che oggi sono percepite solo come “problemi”.
Nella prima linea d’azione potrebbero inserirsi, oltre ad interventi dell’amministrazione finalizzati a migliorare le zone più critiche, iniziative come l’elaborazione e la promozione di “regole condivise per l’uso dello spazio pubblico”, progetti sperimentali per migliorare la pulizia delle strade o implementare la raccolta differenziata dei rifiuti, iniziative di “presa in cura” e abbellimento di aree verdi e spazi pubblici, azioni di comunicazione e sensibilizzazione nei confronti di chi sporca o causa degrado. La seconda linea d’azione potrebbe promuovere, in collaborazione con gli assessorati competenti, la Circoscrizione e gli operatori economici del territorio, iniziative di animazione come degustazioni e gare culinarie, serate danzanti, mostre ed iniziative artistiche, concerti, spettacoli, giochi per tutte le età.
Dopo l’estate sarà presentata, e consegnata a tutti coloro che vorranno impegnarsi attivamente nel progetto, la “mappa delle idee” illustrativa dell’idea progettuale scaturita dal processo d’ascolto, ora in fase di elaborazione da parte degli esperti di Avventura Urbana.
Il processo di coinvolgimento ha già visto comunque un importante risultato concreto: la formazione di una prima rete di soggetti e semplici cittadini che, scegliendo la strada della proposta invece che quella della protesta, hanno offerto la propria disponibilità a partecipare attivamente ad un progetto di rivitalizzazione che faccia cambiare, una volta per tutte, l’immeritata “cattiva fama” del quartiere.