Home Cronaca Sequestrati oltre 1300 oggetti contraffatti di origine cinese

Sequestrati oltre 1300 oggetti contraffatti di origine cinese

0
Sequestrati oltre 1300 oggetti contraffatti di origine cinese

Ancora una brillante operazione dei militari del Comando Provinciale di Arezzo a tutela del consumatore e del corretto funzionamento del mercato.
I finanzieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, unitamente a personale specializzato della Camera di Commercio di Arezzo, hanno sequestrato, infatti, all’interno di un esercizio commerciale di San Giovanni Valdarno, 1.337 prodotti di fabbricazione cinese, risultati potenzialmente pericolosi per la sicurezza dei consumatori.
Gli accertamenti effettuati dalle Fiamme Gialle valdarnesi hanno consentito di rilevare che la titolare, di nazionalità cinese, in vista delle imminenti festività natalizie, aveva messo in commercio – a prezzi bassissimi – apparecchi elettrici ed elettronici, luminarie ed addobbi vari in gran parte privi del marchio di sicurezza “CE”, oppure in altri casi riportanti un marchio abilmente contraffatto.
Molti prodotti erano fabbricati con materiale non adatto e composto da componenti molto piccole e facilmente staccabili, potenzialmente ingeribili dai bambini, mentre i componenti elettrici erano ad alto rischio di corto circuito.
Nell’ambito dell’operazione sono stati, altresì, sequestrati capi di abbigliamento risultati sprovvisti di etichettatura riportante la composizione tessile del prodotto, nonché mancanti dell’indicazione dei dati del produttore o del soggetto importatore.
L’occasione è utile per ribadire l’importanza di una corretta conoscenza della reale composizione chimica dei prodotti tessili: a seguito di analisi su vari campioni di abiti e scarpe provenienti dalla Cina e da altri paesi extraeuropei, infatti, è stata rilevata la presenza di ammine aromatiche come coloranti, risultate essere molto tossiche per l’uomo ed in alcuni casi addirittura cancerogene.
Tutti gli oggetti sequestrati, oltre a costituire un grave danno all’economia locale e nazionale, erano commercializzati in violazione delle specifiche normative comunitarie vigenti, mettendo a repentaglio la sicurezza dei consumatori, attirati dal prezzo apparentemente vantaggioso della merce, ma inconsapevoli dei pericoli derivanti dal loro uso.
A carico della titolare del negozio – L.J. di anni 32 – si configurano ora pesanti sanzioni amministrative previste dalla legge.