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Sicurezza: una consulta per la città

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Sicurezza: una consulta per la città

Costituita la Consulta dell’Assessorato per la sicurezza del Comune di Arezzo. Ne fanno parte due consiglieri comunali Franco Barbagli, nel ruolo di Coordinatore, e Pasquale Macrì; il Presidente regionale dei vigili del fuoco Vittorio Bertini; l’ex cancelliere del Tribunale di Arezzo Ferdinando Braccini ed il Direttore dei Servizi di sicurezza e protezione civile dello Stato della Città del Vaticano e Direttore del Corpo della Gendarmeria, Domenico Giani.
“Questa Consulta – ha affermato il Sindaco Fanfani – è la conferma di come la sicurezza sia una priorità e come su di essa sia giusto e possibile coinvolgere i cittadini. Anche coloro – e qui il riferimento è stato a Domenico Giani – che pur assolvendo a ruoli di livello internazionale con altissima professionalità, mantengono intatti i loro legami con la città”. “La Consulta – ha aggiunto il vice Sindaco Marconi – non è solo controllo e repressione ma anche politiche sociali ed urbanistiche, decoro della città, formazione delle giovani generazioni. Da qui la varietà dei componenti il nuovo organismo”.
Il Coordinatore Barbagli ha sottolineato come la Consulta sia “apolitica e apartitica e come i suoi componenti diano la loro collaborazione in modo assolutamente volontario. Senza alcuna sovrapposizione con i progetti già esistenti in tema di sicurezza”. Ferdinando Braccini ha affermato come “sia fondamentale ascoltare i cittadini per poi poter decidere” e Pasquale Macrì ha aggiunto il valore delle percezione della sicurezza: “anche un muro imbrattato può indurre insicurezza nei cittadini e chi prova questa sensazione tende necessariamente a rimanerne vittima”. Vittorio Bestini ha dichiarato che “a partire dalla scuola bisogna formare una mentalità sulla sicurezza”.
Domenico Giani ha infine ringraziato Fanfani, Marconi e Barbagli ed ha affermato che “la sicurezza è un bene di tutti” e che ha accettato di far parte della Consulta per il grande amore verso la città: “continuo ad avere la casa e la residenza ad Arezzo”. La sicurezza – ha aggiunto Giani – “è anche una questione pedagogica. Non solo, quindi, prevenzione e repressione ma anche azioni in grado di garantire i bambini, gli anziani, le persone più deboli”.
La Consulta – come ha ricordato il Coordinatore Barbagli – è stata istituita per promuovere un maggiore ascolto delle esigenze dei cittadini e la promozione di un rapporto diretto tra le varie istituzioni e le associazioni di categoria. Senza ovviamente sostituirsi o interferire con i corpi istituzionalmente preposti alla pubblica sicurezza”.
Uno strumento, dunque, di ausilio per mettere in opera le strategie atte a migliorare la vivibilità della città, perseguire qualità ed efficacia degli interventi volti a ridurre atteggiamenti criminosi e forme di illegalità, condividere informazioni aggiornate o ancora fronteggiare situazioni ed eventi specifici.
Per la sua attività, la Consulta utilizza il “tavolo dei cittadini” e il “tavolo delle istituzioni”: al primo possono partecipare i cittadini, singoli o in forma associata, per scambiarsi informazioni, confrontare i propri punti di vista, sviluppare congiuntamente azioni e progetti. Al secondo vi partecipano Sindaco, assessore alla sicurezza e i componenti del comitato e serve a coordinare attività e promuovere interventi condivisi sul tema sicurezza.