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Stop alle prenotazioni in farmacia, ma non per scelta della Asl

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Stop alle prenotazioni in farmacia, ma non per scelta della Asl

AREZZO – In riferimento alla sospensione delle prenotazioni da parte delle farmacie pubbliche e private, annunciata da Federfarma Arezzo e Cispel, l'Azienda Sanitaria aretina comunica che tale decisione non è rappresentativa delle volontà aziendali e che è stata adottata in modo unilaterale dalle due oraganizzazioni.

Da tempo – prosegue la nota della Asl – è stato aperto un tavolo di confronto tra farmacisti locali e Asl finalizzato alla ridefinizione di molteplici attività in essere, tra cui anche quella CUP. Il tutto in attuazione di indirizzi regionali ed accordi che, nel caso specifico delle prenotazioni, prevedono la volontarietà e la gratuità dell'attività di prenotazione per tutte le farmacie che ne facciano richiesta.

"Ma non si tratta solo di dare corso ad una delibera o ad un accordo regionale – afferma il direttore Monica Calamai. C'è la necessità di mettere ordine ad una situazione di disomogeneità nei rapporti tra Asl e farmacie, non più procrastinabile e nell'interesse di gran parte delle farmacie stesse. Basti pensare che in questo momento ci sono farmacie che percepiscono un compenso per ogni prenotazione effettuata ed altre che, invece, lo fanno in forma gratuita. Ci sono poi nuove farmacie che chiedono di essere collegate al sistema di prenotazione. E' evidente, conclude la Calamai, che dobbiamo mettere un punto fermo nella regolamentazione di questo rapporto, ma deve essere altrettanto chiaro che la Asl non ha mai inteso sospendere questa attività".

Questa situazione è ben nota ai farmacisti ed alle organizzazioni che li rappresentano, poiché è stata oggetto di più di un incontro, ultimo quello avuto il 23 ottobre. Inoltre, è dai primi di dicembre che Federfarma e Cispels hanno ricevuto dalla Asl la bozza di una nuova convenzione, i cui contenuti avrebbero dovuti essere discussi in un incontro programmato per il 4 febbraio scorso. Incontro che, a causa della concomitante convocazione del direttore generale da parte della conferenza dei sindaci della provincia, è stato posticipato al 12 febbraio.

Crediamo – conclude la nota della Asl – che aver spostato l'incontro di una settimana non possa essere considerato un valido motivo per interrompere il servizio.