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UDC:“Alla ricerca del bene comune e dell’interesse generale”

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UDC:“Alla ricerca del bene comune e dell’interesse generale”

Lorenzo Zirri, candidato alla Camera dei Deputati, si è così espresso ricapitolando la campagna elettorale condotta dall’Unione di Centro nella provincia di Arezzo: “La campagna che si sta concludendo è stata molto difficile, ma nonostante questo noi abbiamo provato ad avvicinare più gente possibile. Abbiamo fatto 5 manifestazioni di rilievo in tutte le vallate del nostro territorio e nel capoluogo, arricchite dalla presenza di ospiti di grande spessore come Adornato, Buttiglione, Galletti, Santolini… E ogni manifestazione si è tramutata in un successo, con molte facce nuove e numeri aldilà delle aspettative. Ci siamo impegnati di vallata in vallata, di località in località, di casa in casa, per aver un contatto diretto con tutto il territorio e con tutti gli elettori, anche grazie al lavoro dei nostri giovani che sono arrivati anche nei luoghi più al confine della nostra Provincia. Nonostante la scarsa attenzione che i media ci hanno rivolto, possiamo dirci molto soddisfatti: abbiamo notato un grande interesse e un grande entusiasmo verso la nostra proposta. Questo è successo anche perché siamo stati gli unici sul territorio che veramente abbiamo fatto campagna elettorale: noi abbiamo sentito la necessità di aver un partito strutturato e con uno stretto legame col territorio. I segnali sono positivi, qualcosa nel nostro territorio si è mosso: ci siamo moltiplicati e siamo cresciuti. D’altronde l’elettorato cattolico e moderato aretino può riconoscersi maggiormente nella figura di un Lorenzo Zirri piuttosto che di un Bianconi e di una Mattesini, l’uno di destra, l’altra di sinistra”.
“La seconda Repubblica”, continua Lorenzo Zirri, “se mai è iniziata, finirà il 14 Aprile. Questo bipolarismo muscolare o da stadio, in cui abbiamo una curva nord e una curva sud contrapposte e convinte che da una parte stia tutta la verità e dall’altra stia tutto il torto, è la negazione della politica: è questo che noi non vogliamo. La nostra storia lo dimostra: pur facendo politica in una terra difficile noi non ci siamo mai posti contro a priori, ci siamo sempre confrontati. Perché crediamo stia nel confronto, nella dialettica, anche nello scontro, l’essenza della politica. Gli ultimi 15 anni della storia Italiana andrebbero riletti criticamente: dal 5° posto mondiale siamo sprofondati al 27°, i salari sono fermi dal 2000, abbiamo dietro a noi in Europa solo il Portogallo, abbiamo tasse alte come in Svezia ma come servizi siamo peggio del terzo mondo, la meritocrazia non esiste e, per l’eredità del ’68, viviamo ancora nella mediocrità… In questi 15 anni hanno governato tanto il centro destra quanto il centro sinistra e lo hanno fatto male (anche se è andata meglio con la destra: quello di Prodi è stato in assoluto il peggior governo della Repubblica): non hanno trovato soluzioni e hanno ignorato l’interesse generale, il bene comune e i problemi della gente. La politica si è sempre più allontanata dalla gente. Come è possibile dare fiducia al PdL o a PD? Non è cambiato molto da 2 anni fa quando c’erano 2 coalizioni eterogenee attrezzate per vincere ma non per governare: ora le coalizioni si sono trasformate in partiti-coalizioni, in “supermarket” in cui possiamo trovare di tutto: qui c’è un ritardo culturale atavico. Un partito come il PD in cui c’è tutto e il contrario di tutto come potrà governare? Un partito come il PdL, che si proclama anarchico nei valori, come potrà fare leggi su qualcosa per cui manca il consenso? Nel PdL Berlusconi dice che si verrà fatta una cosa, Bossi nega e Fini media: parlando di fucili e cannoni si è perso di vista il senso di responsabilità. Non è più il tempo di false promesse e imbonitori: la politica non deve giocare al rialzo sui temi della campagna elettorale, ma deve rimboccarsi le maniche, sfruttare la poca credibilità rimasta e lavorare, perché questo Paese è ormai alla frutta. Questi imbonitori non sanno più di cosa parlare: visto l’andamento di questa campagna elettore, quando Berlusconi ha detto che per un mese non ci avrebbe fatto pagare le tasse, mi aspettavo che Veltroni replicasse che lui non ce le avrebbe fatte pagare per 2 mesi!”.
“E’ ovvio che il nostro primo avversario è Veltroni: noi siamo alternativi alla sinistra perché abbiamo un’idea diversa della persona e della vita. Tra noi e loro c’è un fossato”, conclude Lorenzo Zirri, “Anche Berlusconi è un’alternativa alla sinistra: ma la nostra è l’alternativa dei valori, la sua degli affari! La nostra è l’alternativa di centro, cattolica e moderata, in cui si può rispecchiare la maggior parte degli elettori. Noi che siamo impegnati laicamente ma ispirati cristianamente abbiamo rivendicato la nostra identità e i nostri valori e ne siamo fieri. Noi siamo in grado di offrire alla gente una proposta seria e responsabile. Qualcosa si sta muovendo: troviamo molti consensi perché i comportamenti hanno valore. La ricerca del bene comune e l’interesse generale sono i nostri capisaldi: vogliamo portarli alla gente e i risultati non mancheranno”.