AREZZO – La FP-CGIL da anni ribadisce l'importanza di assicurare il personale necessario per tenere aperto il museo statale medioevale moderno di Via Sn Lorentino “Non ci sono sufficienti operatori e il turista che vuole entrare deve suonare il campanello – ricorda Giovanna Mori, responsabile provinciale per le funzioni centrali delal Fp Cgil. Incredibile ma vero nella città d'arte di Arezzo. Il visitatore resta allibito e interdetto davanti a un piccolo cartellino che avvisa nella sola lingua italiana di suonare se si vuole che il portone si apra”.
Il ministero dei beni culturali più volte investito anche dalla CGIL della questione non è riuscito ad evitare questo piccolo scandalo culturale.
“I tagli al personale e gli interventi restrittivi disposti dal governo anche nell'ultima manovra economica in questi giorni all'esame del parlamento rischiano di aggravare ed estendere il fenomeno ad altri punti d'interesse culturale della nostra città a tutto danno del turismo e dell'economia cittadina – sottolinea Giovanna Mori. Paradossalmente il calo inevitabile di frequentatori del museo rischia di determinarne la chiusura con relativo impoverimento dell'offerta culturale di Arezzo e con la perdita di posti di lavoro”.
Al Sopraintendente e alle autorità cittadine – afferma la Fp Cgil – il compito di adoperarsi per rimuovere le cause di questo disservizio che i dipendenti per primi subiscono.
“Qui non si tratta di fannulloni ma di investimenti insufficienti che si aggiungono a una generale sottovalutazione da parte delle istituzioni e delle categorie economiche” conclude Giovanna Mori.