Home Nazionale Usa, da Denver Obama parte alla conquista del West

Usa, da Denver Obama parte alla conquista del West

0
Usa, da Denver Obama parte alla conquista del West

DENVER – Parte domani da Denver la conquista del Rocky Mountain West dei democratici, che sperano di sfruttare l'effetto-convention per vincere in Colorado, New Mexico e Nevada, Stati che tradizionalmente votano repubblicano. E' tutto pronto nella città del Colorado per la kermesse democratica che culminerà giovedì 28 agosto con il discorso d'investitura che Barack Obama (nella foto), primo candidato afroamericano alla Casa Bianca della storia, pronuncerà di fronte a 80mila persone nello di stadio di football dove giocano i 'Denver Broncos'. Esattamente 45 anni dopo l'ormai leggendario discorso "I have a dream" di Martin Luther King, divenuto un manifesto per i movimenti dei diritti civili.
Per alcuni osservatori politici, infatti, sono questi stati di una regione che si sta trasformando da solidamente repubblicana ad indipendente sono gli "swing state" del 2008: "Con 19 voti elettorali tra i tre, i risultati di Ohio e Florida potrebbero non contare il prossimo 4 novembre", scriveva recentemente sul 'Washington Post' Ken Salazar, senatore democratico del Colorado e quindi 'padrone di casa' ufficiale della convention nella Mile-High City.
Fattore centrale del cambiamento di panorama politico in questi stati del West montuoso è la forte immigrazione ispanica: in New Messico i 'latinos' costituiscono il 38 per cento dell'elettorato, circa il 12 il Colorado e Nevada. Sarà quindi cruciale la conquista da parte del voto latino da parte di Obama che, stando ad un recente sondaggio del Centro Pew, è in netto vantaggio su John McCain sugli ispanici, con il 66 per cento contro il 23 per cento. Ma non bisogna sottovalutare come nelle ultime elezioni il partito repubblicano abbia costantemente guadagnato terreno tra gli elettori latinos, tradizionalmente democratici.
I democratici promettono comunque che la kermesse politica – 5mila delegati, 15mila giornalisti di cui 5mila stranieri, star di Hollywood e della tv come Oprah Winfrey che ha affittato una villa da 50mila dollari a Denver – quest'anno avrà il massimo di accessibilità da qualsiasi parte del paese e del mondo grazie alle nuove tecnologie: "Un numero più alto che mai di persone parteciperanno alla convention, guardandola in diretta o quando vorranno. L'unica cosa necessaria sarà un computer ed una connessione Internet", ha spiegato all''Abc' Aaron Myers, direttore delle comunicazioni on line della convention.
Tutti i principali discorsi ed eventi quindi saranno accessibili su Internet, a partire da quello con cui domani sera Michelle Obama aprirà ufficialmente la convention che dovrà incoronare il marito: alla possibile prima first lady afroamericana, che è stata più volte criticata per la sua eccessivo spirito battagliero, è stato affidato il compito di lanciare un messaggio di unione, dal titolo appunto 'One Nation'. Un invito all'unione rivolta, non a caso da una donna, anche a quella parte del partito che ha digerito la sconfitta di Hillary Clinton.
Lo staff di Obama ha prestato un'enorme attenzione nei preparativi della convention per non urtare la sensibilità dei sostenitori dell'ex first lady, che nel lunghissimo duello delle primarie ha ottenuto il 52 per cento del voto delle donne. Arrivando a decidere, per la prima volta dal 1992, di inserire anche il nome della Clinton nella scheda che verrà distribuita ai delegati per la ratifica della nomina.
Un gesto simbolico, una sorta di 'onore delle armi' alla grande sconfitta, che però porterà ad avere un voto per chiamata che potrebbe però trasformarsi in un boomerang per Obama, se è vero, come ha dichiarato nei giorni scorsi la deputata Sanchez, che molti delegati sceglieranno di appoggiare anche la Clinton alla convention. Sarà, quindi, importante seguire gli eventuali "riposizionamenti interni", soprattutto alla luce della scelta di Obama caduta sul 65enne senatore del Delaware, il bianco e cattolico Joseph Biden, quale candidato alla vicepresidenza.
Da parte sua la Clinton ha già annunciato che voterà per Obama, mentre salirà sul palco degli oratori la sera di martedì: anche in questo caso si tratta di una data simbolica dal momento che il 26 agosto sara' l'88esimo anniversario della ratifica del 19esimo emendamento, quello che nel 1920 ha riconosciuto il diritto di voto alle donne.
Il giorno dopo, mercoledì, sarà la volta di Bill Clinton, l'ex presidente che appena qualche settimana fa ha difeso i toni usati contro Obama durante le primarie ed non è stato molto entusiasta nel rispondere ad una domanda sull'esperienza del giovane senatore. "Possiamo dire che nessuno è veramente pronto ad essere presidente", ha detto all''Abc' lo scorso 4 agosto. Ma la stessa presenza dei Clinton alla convention è un importante segno di riunificazione del partito dopo la lunga lotta fratricida che alla fine potrebbe aiutare Obama nella sua corsa alla Casa Bianca.