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Usl in pianta stabile allo stadio durante le partite

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Usl in pianta stabile allo stadio durante le partite

AREZZO – Allo stadio non c'è da garantire solo la sicurezza in senso tradizionale, ma anche quella di natura sanitaria. Centinaia, migliaia di persone che si riuniscono per due o tre ore in un luogo, hanno necessità di avere soccorsi rapidi in caso di emergenza. Finora il lavoro è stato svolto egregiamente dalle associazioni di volontariato che continueranno ad essere presenti nell'ambito di un progetto di più ampio respiro. Il direttore della Unità operativa del 118 ha partecipato a vari incontri presso la Prefettura e la Questura per definire il piano di Soccorso Sanitario da rendere operativo per ogni partita interna della Associazione Calcio Arezzo.
E proprio con la società è stata firmata per la prima volta una convenzione per definire un piano di Soccorso Sanitario che fornisca le dovute garanzie a coloro che si recano allo stadio, per divertimento o per lavoro. Ieri, in occasione del posticipo Arezzo Juve Stabia, c'è stata la prima applicazione operativa di questa convenzione.
Società sportiva e Usl hanno valutato che l'iniziativa è necessaria, ma non rientra fra i Lea, cioè i Livelli essenziali di assistenza. Non ci sarebbe obbligo. Ma tenuto conto della particolare situazione, anche con una valutazione del Gos, il Gruppo organizzativo della sicurezza, si è giunti alla determinazione di far mettere ad ognuno risorse a disposizione per questo servizio.
Così durante le partite, seguendo un preciso protocollo operativo, ci sarà presso il centro di coordinamento della sicurezza un responsabile medico del 118 che avrà il controllo globale sulle postazioni e sul personale impiegato.
Oltre a lui, ci saranno sempre due medici del 118, due infermieri specializzati, due o tre ambulanze, da 12 a 18 volontari tutti formati per il soccorso sanitario. Una vera e propria task force che si occuperà di tutto ciò che avviene fuori dal rettangolo verde del campo di gioco. Qui, come sempre, interviene in caso di infortunio il medico sociale, che avrà però a disposizione a pochi metri il medico del 118 con ambulanza attrezzata per ogni evenienza. Il protocollo prevede anche cosa fare in caso di maxiemergenze.
Di assoluto rilievo anche in questa nuova organizzazione il lavoro svolto dalle Associazioni di volontariato: Misericordia di Arezzo, Croce Bianca di Arezzo e in appoggio anche la Croce Bianca di Rigutino e quella di Monte San Savino.