BIBBIENA – Il centro storico di Bibbiena si è svegliato ricordando che oggi è la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, grazie ai manifesti realizzati per l'occasione dall'associazione “Il Ritrovo”. Attenta ai problemi delle donne fin dalla sua nascita e forte dell'interesse suscitato nella celebrazione del 2008, l'associazione di promozione sociale “Il Ritrovo” non poteva mancare l'appuntamento odierno. Oltre alle locandine attaccate nel capoluogo casentinese, così come negli altri Comuni di vallata, domani “Il Ritrovo” sarà presente al mercato settimanale di Bibbiena con un punto di ascolto, dove le sue rappresentanti distribuiranno volantini e spiegheranno ai presenti il fenomeno della violenza.

Inoltre, la decisione di quest'anno è di non fermarsi alla singola giornata, ma di realizzare una programmazione annuale insieme a diverse associazioni di vallata sensibili al tema, in maniera da progettare azioni costanti nel tempo. Il tutto per sensibilizzare ed educare sul fenomeno, allo scopo di produrre un cambiamento culturale rispetto all'ignoranza e all'indifferenza che lo circondano. Pertanto, stasera alle ore 21 “Il Ritrovo” ospiterà le associazioni nella sua sede, al civico 39 di via Berni, aprendo le porte anche ai cittadini interessati a collaborare al programma di eventi che verrà stilato per l'occasione. Obbiettivo dell'iniziativa è anche di sensibilizzare gli enti locali, affinché prendano a cuore il problema e istituiscano dei gruppi di lavoro per la rilevazione del fenomeno, la formazione ed eventuali percorsi assistenziali.

“Nel 2007 l'ISTAT – puntualizzano i membri del Ritrovo – ha pubblicato l'indagine più ampia mai effettuata in Italia sul fenomeno ed è stato appurato che il 32% delle donne, tra i 16 ed i 70 anni, ha subito episodi di violenza sessuale o fisica nel corso della vita. Ogni anno solo il 4% lo denuncia. La violenza interessa donne di ogni età, religione, classe, situazione socio-economica e culturale; circa l'80% avviene in contesti di fiducia, quindi con persone conosciute. Generalmente si va da atti di violenza domestica, molestie, stalking, ricatti ed aggressioni sessuali fino all'omicidio”. Ciò che più colpisce le componenti dell'associazione è che fino al 1996 la violenza sessuale era considerata crimine contro la morale pubblica, anziché contro la persona, malgrado in Europa la violenza degli uomini sia la prima causa di morte per le donne tra i 16 ed i 44 anni, più degli incidenti stradali e delle malattie.