Home Nazionale Afghanistan, cani ‘italiani’ contro trappole esplosive

Afghanistan, cani ‘italiani’ contro trappole esplosive

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HERAT – Snake corre in lungo e in largo tra papaveri ed erba, poi punta verso un cumulo di terra, vicino al ciglio della strada. Si ferma, verifica e segnala: sotto la terra e la polvere dell'Afghanistan si nasconde un ordigno di fabbricazione artigianale. Snake ha individuato l'esplosivo e in fretta torna al sicuro. E' impegnato in un'attività nella base di Camp Arena, a Herat, dove un plotone del Gruppo Cinofilo di Grosseto controlla i varchi di accesso alla base, fornisce attività di supporto alla Force Protection ed effettua attività di ricerca e segnalazione dell'eventuale presenza di esplosivi di tipo Ied (Improvised explosive device) ed Eod (Explosive ordenance disposal).

Rose, Nana e Sally, Snake, Nando, Bill, Paik e Uno, tutti pastori tedeschi e pastori belga malinois, lavorano al fianco di sette militari italiani e uno sloveno. Il gruppo, spiega ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL il maresciallo Alessandro Ranieri, comandante del Plotone Cinofilo dell'Esercito a Herat, lavora anche in "supporto" alle unità del Genio, come ad esempio quella dei Guastatori, in "attività preventive, prima del passaggio" dei mezzi lungo tragitti dove potrebbero essere collocati ordigni. "In occasione dell'arrivo di personalita'", prosegue, il gruppo effettua anche "controlli in sale conferenze o alberghi".

Nel caso di un eventuale ritrovamento di ordigni, su segnalazione del Plotone intervengono poi gli artificieri. A volte, in territorio afghano, vengono ritrovati anche "finti ordigni", afferma Ranieri, ma molte altre volte gli otto cani individuano Ied che potrebbero causare "gravi danni". Il Plotone opera quindi con cani Edd (Explosive detection dog), Mdd (Mine detection dog) che effettuano anche attivita' di verifica dopo la bonifica dei campi, e Scout, cani da pattuglia addestrati sia per operazioni di individuazione di esplosivi che di mine.

L'addestramento preliminare dei cani, spiega Ranieri, "avviene in Italia, tra gli otto e i 12 mesi di vita, poi si passa a un periodo di ambientamento in teatro e successivamente a uno di addestramento con sostanze in loco". Infine, c'e' la fase di "addestramento per le operazioni" e la vita operativa si conclude, poi, in media dopo otto anni di attivita'. Attivita' che in Afghanistan, al passo con il cambiamento del clima e i periodi 'caldi' dell'insorgenza, si fa piu' intensa tra aprile e luglio. Rose, Nana e Sally, Snake, Nando, Bill, Paik e Uno si preparano alla loro 'estate'.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki