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Al LinkFestival “Clown in libertà” e “Barbieri”

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Torna con nuovi appuntamenti il Festival “Visioni. Paesaggi d'arte con vedute di teatro” e torna quindi la possibilità di assistere a spettacoli di grande qualità immergendosi nella storia e nell'arte dei centri più affascinanti della Valdichiana. Domenica 9 e lunedì 10 agosto doppio appuntamento con le storie surreali dell'Associazione Culturale Teatro Necessario: “Clown in libertà” e “Barbieri”. Sui palcoscenici straordinari dei giardini di Marciano prima (“Clown in libertà” – 9 agosto, ore 21,30, ingresso euro 2,00) e poi in piazza della Collegiata a Foiano della Chiana (“Barbieri” – 10 agosto, ore 21,30, ingresso euro 2,00), Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori saranno i protagonisti di due spettacoli di teatro “necessario”. “Necessario più che altro per noi – affermano i tre – noi che lo facciamo ogni giorno o quasi. Perché di questo viviamo, perché da sempre crediamo che sia necessario trovare una via per esprimersi e lasciar correre la propria creatività e fantasia e nel teatro abbiamo trovato un mezzo per poterlo fare liberamente”. Si comincia con lo spettacolo, vincitore di vari premi “Clown in Libertà”, un momento di euforia, ricreazione e ritualità catartica per tre buffi, simpatici e talentuosi clown che paiono colti da un’eccitazione infantile all’idea di avere una scena e un pubblico a loro completa disposizione. Senza un racconto enunciato e senza alcuno scambio di battute, “Clown in libertà” racconta il pomeriggio un po’ anomalo di tre clown che vogliono allestire uno spettacolo per divertire, stupire e infine conquistare, abbracciare, baciare il pubblico di passanti. Cercando con ogni mezzo di sorprenderlo, a costo di prevaricarsi gli uni con gli altri, di farsi vicendevoli dispetti finiranno per causare, a volte, il deragliamento dell’azione. Ecco quindi sequenze di mano a mano, duelli al rallentatore, intricati passaggi di giocoleria rubandosi ripetutamente di mano gli attrezzi, e ancora evoluzioni e piramidi. La musica è la vera colonna portante dell’azione e dello sviluppo narrativo; accompagna, scandisce e ritma ogni segmento ed ogni azione. L’intero spettacolo risulta così come un grande, unico e continuo viaggio musicale che non si interrompe ‘quasi’ mai, nemmeno durante le acrobazie più impensabili.
E la musica è al centro anche della nuova produzione della compagnia “Barbieri”. Uno spettacolo che ricrea l’atmosfera di tempi non troppo lontani in cui la barberia era nientemeno che il luogo di ritrovo preferito dai signori e lì il barbiere cantava, suonava, serviva da bere, consigliava… in una parola, intratteneva i suoi ospiti. E, naturalmente, faceva barba e capelli. Nel gioco, il palco non è altro che la barberia medesima, animata dai tre aspiranti barbieri, e la platea una grande sala d’attesa. Il pubblico tutt’intorno ne definisce i confini spaziali e assurge, infine, a parte integrante della sala medesima, cioè dello show. Lo spettacolo gioca sul tempo dell’attesa. Attesa del cliente da parte dei barbieri che ingannano il tempo cimentandosi in singolari dimostrazioni di abilità. Attesa anche da parte dello spettatore, il quale, a conti fatti, non può che ‘temere il peggio’. Un’attesa che mistifica una più profonda crisi di identità, giacché ‘essere barbieri’ significa ‘avere un cliente’ così come ‘essere attori’ significa ‘avere un pubblico’. Sciamani e dottori, veri e propri artisti del cuoio capelluto determinati a curare, a suon di lozione, qualunque problema, i barbieri/musicisti ostentano orgogliosi il proprio talento gestuale certi che il cliente uscirà pulito e liscio, rigenerato nel corpo ed elevato nello spirito.