Home Nazionale Al Qaeda: ”Attaccare Usa, Gb e tutti gli ebrei nel mondo’

Al Qaeda: ”Attaccare Usa, Gb e tutti gli ebrei nel mondo’

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DUBAI – "La verità è che lo sgorgare del nostro sangue in tutto il mondo non si fermerà fino a quando a comandare saranno gli Stati Uniti e l'Occidente".

E' quanto ha affermato il numero tre di al Qaeda, Abu Yahya al-Libi, in un video di 31 minuti realizzato dalla casa di produzione al-Sahab e diffuso oggi sui forum islamici in Internet.

Al-Libi accusa inoltre la Gran Bretagna di aver venduto la Palestina a Israele: "Questo Paese criminale, la Gran Bretagna, deve pagare un prezzo per i suoi crimini storici, che noi non dimenticheremo". Il dirigente di al Qaeda menziona poi per la prima volta gli attentati compiuti in India nel mese di novembre. "Dobbiamo uscire dalla scuola della dottrina e fare come hanno fatto i leoni di Mumbai con il loro sangue puro, che si sono affidati ad Allah e hanno colpito il nemico al suo cuore", afferma.

Come avviene di solito, anche in questo video di al Qaeda non mancano gli attacchi ai leader arabi. ''E' possibile che il re giordano sia un complice dell'embargo sui musulmani e che faccia da guardia a Israele. Lo stesso fa l'Egitto e (il capo dei servizi segreti del Cairo, ndr) Omar Suleiman, che impediscono ai palestinesi di Gaza di uscire da quella prigione a cielo aperto. Per quanto ci sforziamo di dialogare con loro e di capire la loro politica, i nostri nemici non si fermano fino a quando non accettiamo la loro religione".

Quindi al-Libi si scaglia contro gli ebrei: "Il mondo oggi sta assistendo a stragi e a un genocidio compiuto dai fratelli delle scimmie e dei maiali contro i musulmani di Gaza. Bisogna quindi entrare in questa battaglia con serietà e colpire gli ebrei ovunque si trovino".

E aggiunge: "Bisogna colpire i loro interessi economici, le istituzioni politiche e le basi militari. Questo è un dovere che deve essere compiuto dai fratelli che si trovano in Palestina e da quelli che sono nel resto del mondo". "Bisogna capire che quella palestinese è una questione che riguarda l'Islam e va affrontata solo attraverso un punto di vista islamico che preveda l'uso della sharia e l'innalzamento della sua bandiera – prosegue al-Libi – Non c'è posto per il populismo, per il nazionalismo e per il diritto internazionale. C'è chi ci contesta che questo modo di operare ci porta a subire delle conseguenze. Ma io chiedo loro: cosa può essere peggiore di quanto già hanno subito i palestinesi?".