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Allarme attentato a New York: nel mirino metro e ferrovia

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NEW YORK – Allarme terrorismo a New York ad una sola settimana dall'ottavo anniversario dell'attentato alle torri gemelle. "Con protezioni anti proiettile 'Full body' e mitragliatrici in mano'', gli agenti hanno fatto irruzione, dicono i testimoni, in diversi edifici abitati da musulmani alla ricerca di un appartamento, utilizzato come covo da almeno 5 afghani sospetti, e di esplosivi ed inneschi. La Fbi avrebbe infatti scoperto l'esistenza di un piano per un attentato a New York con obiettivo una stazione ferroviaria o della metropolitana, dove mancano i controlli capillari adottati negli aeroporti e da tempo sono state ridimensionate le attività di sorveglianza che erano state adottate nel periodo di massima allerta. A rivelarlo oggi alla Cnn sono state fonti vicine agli uomini dell'anti-terrorismo che avevano condotto il raid nel Queens lunedì scorso, quando il presidente Barack Obama era in visita a Wall Street, ed altre azioni di polizia nei giorni successivi.

"Si tratta di una investigazione in corso considerata veramente, ribadisco, veramente, seria dai massimi livelli del governo'', aveva detto negli scorsi giorni il Deputato di New York Peter King che a questo proposito, insieme ad altri colleghi del distretto, aveva avuto un incontro a Washington con i vertici dell'agenzia federale. ''Non ci si muove con tanta prontezza se non c'è il sospetto di una minaccia vera e reale'', aveva aggiunto. ''Voglio evidenziare che questo è un raid preventivo – ha concluso Kin cercando di calmare le acque – e non ci sono azioni (Ndr: terroristiche) imminenti da scongiurare". Una minaccia sventata, quindi ancora prima che si concretizzasse.

Secondo quanto rivela il sito dell'emittente americana, l'obiettivo del piano era colpire un grande numero di persone. Gli inquirenti considerano la minaccia molto seriamente, dal momento che ritengono che nel complotto fossere coinvolti dei "veri terroristi", probabilmente Talebani addestrati nei campi afghani di 'Al Qaeda', impegnati a pianificare un attacco agli Stati Uniti. Durante le perquisizioni sono state trovate delle mappe, degli zainetti e sono state portate via scatole di materiale di cui non è stato reso noto il contenuto, ma che si dice fosse materiale per la produzione di esplosivo ed inneschi. Questi ultimi elementi hanno fatto crescere i timori di un possibile attacco sul modello di quello di Madrid dell'11 marzo 2004, quando 191 persone furono uccise in una serie di attentati esplosivi nelle stazioni della città. Per questo l'Fbi sta dedicando un "livello di risorse senza precedenti" all'inchiesta, scrive ancora la Cnn, spiegando che è stata mobilitato un team di intervento per eventuali prese d'ostaggio a New York.

Anche a Denver massimo allarme: a partire da New York l'indagine si è estesa infatti anche in Colorado dove è stato è indagato Najibullah Zazi, un 24enne di origine afghana, oggi di nuovo interrogato dagli agenti federali. Nel computer di Zazi, secondo la Cnn, sarebbero stati trovati documenti relativi alla costruzione di ordigni esplosivi. Ma il suo legalele nega tutto: "non c'è nessuno schema di bombe, nessuna informazione del genere – ha detto ai giornalisti – credete che in questo caso l'Fbi ci avrebbe fatto tornare a casa la notte scorsa?".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign