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Allarme di Confindustria: a rischio un milione di piccole imprese

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MANTOVA – Oltre 1 milione di piccole imprese in Italia e' a rischio. Questo l'allarme lanciato da Mantova dal presidente di Piccola Industria Confindustria, Giuseppe Morandini, in occasione dell'11esimo Forum dal titolo ''Giu' i costi'. Analizzando un'indagine realizzata in collaborazione con l'universita' degli studi di Perugia su 'Il progetto T-Holding, aggregazioni tra Pmi', secondo la quale un terzo delle piccole imprese starebbe soffrendo mentre un altro terzo sarebbe in mezzo al guado, contro il restante delle imprese che stanno andando bene, Morandini ha sottolineato come ci siano due cose non piu' rimandabili: ''Patrimonializzazione e sovracapacita' produttiva. Due problemi che purtroppo il mercato sa benissimo come risolvere. Lasciamo che la selezione la faccia il mercato – si e' domandato Morandini – o proviamo a salvare quante piu' aziende e posti di lavoro possibili?''.

''Per me – ha aggiunto Morandini – credo dovremo scegliere la seconda via. In questi ultimi mesi troppe volte sono stato avvicinato da imprenditori che non ce la fanno piu' e sono costretti ad abbandonare. E quando un'azienda chiude, oltre ai valori patrimoniali, c'e' un inestimabile valore di professionalita', di cultura del rischio, di sacrifici, di posti di lavoro, di uomini, di storie che se ne vanno. Per sempre''.

''Vogliamo un Paese dove le imprese possano godere degli stessi incentivi dei nostri concorrenti europei'' ha chiesto il presidente. ''Vi sembra normale – ha sottolineato Morandini – che in Italia gli incentivi alle imprese negli ultimi 6 anni siano calati del 63,6%, che un'impresa italiana ne abbia a disposizione meno della meta' dei tedeschi? Eppure – ha aggiunto – il debito pubblico non e' diminuito. Anzi''.

E di fronte al rischio che oltre 1 milione di piccole imprese possano chiudere i battenti, Confindustria lancia il progetto T-Holding, dove 'T' sta per tutela: tutela dei patrimoni imprenditoriali, industriali, finanziari e soprattutto occupazionali. In Italia, si sottolinea nel l'indagine, piu' di 9 imprese su 10 sono di piccola dimensione, piu' di 8 posti di lavoro su 10 sono nella piccola industria che produce piu' del 60% dell'export. Con la costituzione della T-Holding, secondo Confidustria, si possono salvare il 90% dei fatturati aggregati del 2009, il 60% degli occupati, i crediti bancari in sofferenza, (almeno il 60%), i crediti dei rifornitori (almeno il 60%), l'indotto, mantenendolo al livello attuale e il gettito fiscale.

In sostanza il progetto prevede 4 passaggi. Nel primo l'imprenditore conferisce la proprieta' della sua azienda alla holding e ne diventa socio, tutelando il valore patrimoniale e liberandosi delle garanzie personali.

Nella seconda fase sara' attivato un fondo a capitale pubblico-privato con 2 mld di euro di disponibilita' che investe solo ed esclusivamente in queste operazioni di aggregazioni tra piccole e medie imprese.

La Holding quindi, e questa e' la terza fase, puo' contare sulle agevolazioni fiscali previste dalla norma sulle aggregazioni che prevede la rivalutazione gratuita senza tetti dei cespiti dell'azienda che nasce da aggregazione e sul bonus patrimonializzazione che va rafforzato, raddoppiando il coefficiente del 3% (attualmente fissato come rendimento presunto del capitale escluso da imposizione) e paragonando l'agevolazione almeno a tutto il 2010.

Quarto passaggio: la Holding ha accesso diretto al fondo di garanzia centrale e le banche hanno un trattamento fiscale agevolato sulle eventuali partecipazioni al capitale delle T-Holding. Il progetto sara' a costo zero.

Articlolo scritto da: Adnkronos