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Arezzo primo comune italiano gemellato con Auschwitz

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Arezzo primo comune italiano gemellato con Auschwitz

Arezzo sarà il primo comune italiano gemellato con la città polacca di Oswiecim. Un comune noto in lingua yiddish come Oshpitizin. Ma il mondo intero lo conosce nella versione tedesca e cioè come Auschwitz.
L’annuncio è stato dato stamani dal Sindaco Fanfani, dal vice Sindaco Marconi, dal Presidente del Consiglio, Caroti, dal Presidente dalla Commissione Pace, Triggiano e dai capigruppo consiliari che hanno sottolineato l’unanimità della decisione.
“In questo modo – ha affermato il Sindaco Fanfani – diamo continuità ad un’azione in difesa della Memoria che ci caratterizza. L’8 marzo una nostra delegazione sarà ospite dell’Amministrazione comunale di Oswiecim. Prevediamo la cerimonia ufficiale di gemellaggio pria a giugno in Polonia e successivamente ad Arezzo”.
E’ stata Marijke Vanbiervliet, responsabile delle relazioni esterne e gemellaggi dell’Aiccre, l'Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa, ad illustrare la genesi del gemellaggio: “è stato il Sindaco di Oswiecim a proporre che una delegazione di Sindaci italiani si recasse ad Auschwitz in occasione del sessantanovesimo anniversario della prima deportazione nel campo di sterminio. E mi ha proposto di individuare un comune toscano che fosse il primo in Italia ad essere gemellato con il suo. Ed ecco Arezzo”.
Le azioni che faranno seguito alla cerimonia ufficiale di gemellaggio verranno definite nelle prossime settimane.

Scheda sui lager di Auschwitz
Auschwitz I, operativo dal giugno 1940 era l’originario campo di concentramento. Qui furono uccise, in una piccola camera a gas o morirono a causa delle difficili condizioni di vita circa 70.000 persone, per lo più intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici.
Auschwitz II – Birkenau, il campo di sterminio nel quale persero la vita circa un milione di persone, per lo più ebrei e zingari condotti alle camere a gas immediatamente dopo il loro arrivo.
Birkenau era inoltre il più esteso Konzentrationslager dell’intero sistema concentrazionario nazista. Gli internati, reclusi separatamente in diversi settori maschili e femminili, erano utilizzati per il lavoro coatto o vi risiedevano temporaneamente in attesa di trasferimento verso altri campi. Operativo dall’ottobre 1941.
Auschwitz III – Monowitz, il principale campo di lavoro pensato per la produzione di gomma sintetica, non entrò mai in produzione.

Ad Auschwitz hanno subito la deportazione, tra gli altri, Primo Levi, scrittore italiano, autore di “Se questo è un uomo”; Elie Wiesel, scrittore rumeno futuro Premio Nobel per la pace; Anna Frank, simbolo della deportazione per il suo “Diario”, prigioniera ad Auschwitz-Birkenau dal settembre all’ottobre del 1944, dopodiché venne spostata al campo di concentramento di Bergen-Belsen, dove morì di tifo.
Negli ultimi decenni, il Campo è stato visitato da due papi. Il primo a varcare il cancello è stato Giovanni Paolo II durante il suo primo viaggio in Polonia il 7 giugno 1979. Il secondo è stato Benedetto XVI durante l’ultimo giorno del suo primo viaggio apostolico in terra polacca il 28 maggio 2006

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