AREZZO – «La richiesta dell’azienda Safimet che ieri il Consiglio Comunale ha rinviato per mancanza dei consiglieri di maggioranza merita un approfondimento che deve andare oltre al “no” ideologico che la sinistra aretina usa in maniera preconcetta e funzionale alle proprie logiche. Nello specifico, la richiesta avanzata dalla Safimet è positiva: infatti se da un lato l’ampliamento richiesto consentirà nuove assunzioni, dall’altro la nuova localizzazione degli impianti permetterà di mantenere gli standard di sicurezza dei lavoratori diminuendo al contempo l’impatto ambientale.
In termini generali, un’amministrazione pubblica deve in primo luogo operare per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria locale, dopo un’analisi attenta e specifica della realtà economica. Purtroppo l’esempio che l’attuale amministrazione sta dando alla città a partire dal regolamento urbanistico adottato di recente va nella direzione opposta e sembra far prevalere logiche quasi punitive. Se invece non si accompagnano le imprese nei meandri di una burocrazia che deve essere più giusta e rivolta la servizio, come pensiamo di risolvere i problemi dell’occupazione e delle famiglie?
Votare “no” alla richiesta della Safimet, che in fondo riguarda un mero trasferimento aziendale di poche centinaia di metri nel rispetto delle normative vigenti, è poco lungimirante perché è un cattivo segnale nei confronti di un’imprenditoria aretina sana che potrebbe indotta così a guardare ad altri territori.»