Home Cronaca Bimba di due anni vive con mezzo cervello

Bimba di due anni vive con mezzo cervello

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ROMA – Ha due anni e uno sviluppo emotivo, comportamentale e sociale nella norma. Eppure questa bimba è la prova vivente che un solo emisfero cerebrale può essere sufficiente per condurre un'esistenza quasi normale. La piccola, infatti, presenta una grande cisti porencefalica nell'emisfero sinistro, con estensione nei lobi frontale, temporale e occipitale, come riferiscono sul 'New England Journal of Medicine' i ricercatori italiani dell'Irccs E. Medea di Ostuni che hanno seguito il caso.

La bambina viene segnalata all'Irccs per difficoltà nell'uso di una mano e nel camminare. I risultati ottenuti attraverso una serie di valutazioni delineano un funzionamento emotivo, comportamentale e sociale nella norma, con lievi difficoltà che riguardano il linguaggio e la manualità. Un risultato "che, tutto sommato – spiegano gli studiosi in una nota – lasciava presupporre possibili, lievi anomalie nello sviluppo cerebrale". Ma le immagini di risonanza magnetica encefalica e angio-risonanza cui la bambina viene sottoposta mostrano una realtà molto differente ai medici: non si tratta di lievi anomalie, ma di una disfunzione che riguarda quasi un emisfero intero.

La risonanza rivela infatti una grande cisti porencefalica che coinvolge praticamente tutto l'emisfero di sinistra, risparmiando esclusivamente il nastro corticale in regione fronto-basale, temporale anteriore e temporale mesiale, talamo e nuclei della base. L'esame di angio-risonanza dell'encefalo e dei vasi al collo evidenzia "una brusca, netta riduzione di flusso sia dell'arteria cerebrale media sia dell'arteria cerebrale posteriore di sinistra, e una coesistente ipoplasia del tratto a1 dell'arteria cerebrale anteriore". Cioè un vistoso danno cerebrale, spiegano i ricercatori. Ma nonostante ciò lo sviluppo neurologico "è stato relativamente preservato: la paziente infatti presenta solo una lieve spasticità all'emisoma destro, un lieve disturbo dell'articolazione della parola e capacità di comprensione adeguate all'età".

Una scoperta che ha lasciato di stucco i medici. E' come aspettarsi che "una fabbrica continui a produrre manufatti nello stesso numero, nella stessa perfezione, nello stesso tempo, pur avendo a disposizione la metà dei suoi soliti operai", spiegano. Di fatto la bambina con un solo emisfero ha avuto uno sviluppo neuromotorio che l'ha portata a vivere in una maniera solo lievemente disfunzionale e, comunque, come "nessuno di noi avrebbe potuto immaginare", confessano. Ma come è successo? Probabilmente il concetto di efficienza del cervello "non corrisponde al nostro. Perché l'altro emisfero e le zone sane – spiegano – hanno messo a disposizione tutte le risorse (neuroplasticità) per compensare quella malata o assente".

A esaminare il caso, i ricercatori del Polo scientifico di Ostuni dell'Ircss Medea e dall'università di Bari guidati da Antonio Trabacca, direttore dell'Unità operativa complessa di Neuroriabilitazione 1 del Polo di Ostuni, e da Franca Di Cuonzo, dell'Unità operativa di neuroradiologia dell'università di Bari. "La ricerca applicata alla clinica – sottolinea Trabacca, responsabile del lavoro – si gioca su un equilibrio difficile da mantenere: l'attenzione alla persona, il prendersi cura di lei e l'attenzione ai processi sottostanti, ai deficit che potrebbero essere all'origine di quel problema stesso. Un tipo di ricerca che – conclude – arriva a volte a un risultato come questo, incredibile sia da un punto di vista scientifico che esistenziale".

Articlolo scritto da: Adnkronos