Home Cronaca Brescia, sgominata banda hacker che finanziava gruppi terroristici

Brescia, sgominata banda hacker che finanziava gruppi terroristici

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BRESCIA – Smantellata una struttura transnazionale che, grazie a sofisticate tecniche di hackeraggio, era riuscita a penetrare all'interno dei sistemi informatici di colossi multinazionali delle telecomunicazioni per acquisirne i codici di accesso che consentono di effettuare telefonate internazionali, poi rivenduti in diversi altri Paesi, tra i quali l'Italia. Le indagini sono iniziate nel maggio 2007 dopo l'acquisizione da parte della Dccp-Ucigos di notizie provenienti dall'Fbi riguardanti l'arresto nelle Filippine di un gruppo di hacker, con a capo il giordano Mahmoud Nusier, accusati di essersi introdotti nei sistemi informatici di alcune compagnie telefoniche statunitensi per acquisirne i codici di accesso che abilitavano alle chiamate internazionali.

Le indagini della Digos della Questura di Brescia ha portato complessivamente a 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 cittadini pachistani, tutti da tempo stabilitisi in Italia, e di un hacker operante nelle Filippine. L'operazione, coordinata dal Servizio Centrale Antiterrorismo dell'Ucigos e resa possibile grazie al contributo informativo dell'Fbi, ha portato anche al sequestro di 10 phone center attivi a Brescia, Reggio Emilia, Ancona, Ascoli Piceno e Macerata e a 16 perquisizioni domiciliari nei confronti di extracomunitari di origine pachistana e marocchina ritenuti organici alla struttura smantellata.

Secondo fonti estere, parte dei proventi di tale attivita' criminosa potessero essere destinati a finanziare organizzazioni islamiste. Le indagini hanno accertato che il quarantenne pakistano M. Z., gestore di un phone center a Brescia, era il principale acquirente per l'Italia e la Spagna di questi codici che, a sua volta, in parte rivendeva ad altri gestori di phone-center, in parte utilizzava in proprio nell'ambito della sua attivita' di gestore di phone-center.

Nel corso dell'indagine della Digos bresciana, tra le altre cose, e' stata acquisita una querela presentata da un dirigente della societa' di telecomunicazioni AT&T (American Telephone & Telegraph) nella quale il danno subito dalla compagnia a causa dalle condotte fraudolente accertate, dal 2003 a oggi, e' stato quantificato in oltre 56 milioni di dollari. Per tutta la durata delle indagini sono intercorsi stretti contatti e scambi informativi con le Autorita' statunitensi, culminati con una commissione rogatoria inviata oltre oceano, i cui risultati sono confluite nell'indagine italiana.

Articlolo scritto da: Adnkronos