Home Cronaca Caso Mills, il processo riprende nel segno dello scontro

Caso Mills, il processo riprende nel segno dello scontro

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MILANO – E' ripreso nel segno dello scontro tra la difesa e il giudice inquirente il processo Mills che vede Silvio Berlusconi imputato per corruzione in atti giudiziari.

Motivo del contendere: il legittimo impedimento invocato dal presidente del Consiglio per rimandare a data da destinarsi una nuova udienza del processo. L'avvocato Nicolò Ghedini ha presentato una documentazione sulla convocazione 'straordinaria' del Consiglio dei ministri in corso da stamane. Consiglio dei ministri che doveva concludersi ieri ma che, vista la complessità degli argomenti, è stato rinviato a oggi.

La scorsa settimana la difesa aveva già presentato un'istanza per sottolineare l'impossibilità per il premier di essere in aula perché impegnato ad inaugurare a Reggio Calabria una tratta autostradale (appuntamento poi annullato dal premier).

Documenti e 'giustificazioni' alle quali il pm Fabio De Pasquale ha fatto capire di non credere sottolineando come "non si possa parlare di legittimo impedimento assoluto" perché l'aggiornamento del Consiglio dei ministri "poteva essere rinviato a una data diversa" rispetto a quella odierna. Inoltre, il pm si chiede se "la volontà dell'imputato di partecipare al dibattimento sia relativa alle udienze processuali o a tutte". Il pm ha poi chiesto un aggiornamento dell'udienza a domani ricordando che "o questo processo si svolge in modo normale ma in termini celeri oppure andiamo incontro alla prescrizione".

Ma l'impedimento sollevato dal presidente del Consiglio è stato ritenuto legittimo dai giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano chiamati a giudicarlo. Dopo un'ora di camera di consiglio i magistrati hanno accolto la richiesta della difesa del premier e sostenuto come la presenza del Consiglio dei ministri di oggi costituisca un "legittimo impedimento" per impedire a Silvio Berlusconi di essere presente in aula ma la Corte ha 'bocciato' l'impegno di Berlusconi a Reggio Calabria per l'inaugurazione di una tratta della A3.

Una decisione gradita solo a metà dalla difesa del premier secondo cui "non ritenere legittimo un impedimento di questo tipo è al di fuori della normalità, anche perché il legittimo impedimento sospende i termini della prescrizione". Il legale del premier Nicolò Ghedini dichiara di valutare "molto negativamente la decisione dei giudici perché rappresenta una grave intromissione in quella che è la legittima attività istituzionale e politica del presidente del Consiglio".

I giudici hanno poi rinviato l'udienza al 15 gennaio e hanno fissato un calendario che prevede, oltre alla data del 15, anche un'udienza per il 29-30 gennaio. Queste prime tre udienze, però, saranno dedicate agli aspetti procedurali. Il Tribunale infatti ha accolto le date del 13 e del 27 febbraio indicate dalla Presidenza del Consiglio, come le prime due giornate nelle quali Silvio Berlusconi potrà essere presente in aula.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign