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Champions, la Fiorentina doma il Liverpool

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ROMA – Due lampi di Stevan Jovetic stendono il Liverpool e fanno volare la Fiorentina. Il 19enne talento montenegrino firma il 2-0 che rilancia i viola nel Girone E di Champions League. Il k.o. all'esordio contro il Lione è ormai dimenticato e, con 3 punti in 2 partite, gli uomini di Cesare Prandelli agganciano il Liverpool e si rimettono in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale nel gruppo guidato a quota 6 dai francesi.

La Fiorentina sistema la classifica con una gara che, dopo un inizio equilibrato, si infiamma improvvisamente nella fase centrale del primo tempo.L'assenza di Gilardino, squalificato, si fa sentire: il peso dell'attacco è tutto sulle spalle di Mutu e di Jovetic. Il giovanissimo montenegrino è il più ispirato e lo dimostra al 28'. Sul passaggio filtrante di Zanetti, Jovetic si presenta da solo davanti a Reina e lo batte: 1-0. Il Liverpool sbanda e la Fiorentina prova ad affondare il colpo e va vicina al raddoppio con un siluro di Vargas: Reina, stavolta, rimedia. Quando la palla però arriva dalle parti di Jovetic, per il Liverpool è notte fonda: Vargas crossa, il numero 8 ci mette il piede e il 2-0 è cosa fatta al 37'.

Il copione cambia all'inizio del secondo tempo: la formazione inglese, dopo 45' di nulla, in pochi secondi confeziona due grandi occasioni. Prima Benayoun impegna Frey da distanza ravvicinata, poi Lucas sfiora la traversa con un colpo di testa. I reds caricano a testa bassa e schiacciano la Fiorentina, che si affida ad un impeccabile Zanetti per sbrogliare le situazioni più complicate. Per riaprire la gara gli uomini di Rafa Benitez avrebbero bisogno del contributo di Torres, ma il bomber spagnolo ha le polveri bagnate. L'assedio degli ospiti non ha soluzione di continuità ma la retroguardia resiste alla pressione costante. Il Liverpool colleziona calci d'angolo, alla fine saranno 10, ma arriva al tiro con difficoltà: al 75' finalmente si vede Torres, ma il destro al volo del centravanti è impreciso. All'84', quando Gerrard spedisce fuori di testa, i reds alzano bandiera bianca: la Fiorentina festeggia, missione compiuta.

L'altra italiana in campo questa sera, l'Inter, non va oltre l'1-1 in Russia, sul campo del Rubin Kazan, I padroni di casa dominano l'inizio e la fine del match e archiviano la serata con tanti rimpianti: mezz'ora in superiorità numerica e una lunga serie di occasioni non bastano per conquistare il bottino pieno. I padroni di casa non riescono ad amministrare il vantaggio meritatamente ottenuto al 10' quando l'argentino Dominguez fa tutto da solo. Il numero 10 parte palla al piede, salta Lucio senza problemi e 'spara': Julio Cesar battuto, 1-0. L'Inter accusa il colpo e fatica a riorganizzarsi. In avanti, senza l'acciaccato Milito, Eto'o non riceve rifornimenti. Il Rubin invece, spinto dall'entusiasmo del pubblico, sfiora il bis: al 19' Cesar Navas piomba sul cross del solito Dominguez, ma non trova la porta da ottima posizione. Bisogna aspettare il 21' per assistere alla prima vera reazione dei campioni d'Italia: Eto'o addomestica il pallone su cross di Maicon e tira, Ryzhikov respinge. Il portiere del Rubin non può nulla al 27', quando i suoi compagni dimenticano Stankovic: il centrocampista serbo può prendere la mira e colpire di testa, 1-1. Poco dopo, Balotelli va vicino al raddoppio: al 29' la traversa dà una mano a Ryzhikov sulla conclusione dell'attaccante. Il Rubin non macina più gioco e nella fase finale del primo tempo non riesce più a presentarsi dalle parti di Julio Cesar. L'Inter, in apertura di ripresa, non commette l'errore di lasciare l'iniziativa agli avversari.

La difesa dei campioni d'Italia traballa però al 60', quando Bukharov reclama invano un rigore per un intervento sospetto di Samuel. La missione degli uomini di Mourinho si complica immediatamente dopo: Balotelli rimedia la seconda ammonizione, decretata con severità dall'arbitro Hauge, e l'Inter resta in 10 per la mezz'ora finale. La superiorità numerica consente al Rubin di prendere in mano le redini del match e Julio Cesar deve tornare a lavorare al 68', quando disinnesca un'insidiosa conclusione di Ansaldi. Al 75', invece, Ryazantsev fa tutto da solo nel cuore dell'area nerazzurra: il sinistro, però, è impreciso. Al 79' serve l'abilità del portiere brasiliano per neutralizzare una velenosa punizione di Dominguez. Il fortino nerazzurro vacilla all'80', quando Semak da pochi metri calcia a botta sicura: palo pieno. La benzina scarseggia anche nei serbatoi dei russi e il finale, compresi i 3 minuti di recupero, non riserva brividi supplementari.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign