ROMA – "Non ci sono ancora le relazioni tecniche. Se emergeranno delle irregolarita' si faranno le dovute considerazioni. E comunque posso aggiungere una cosa? Io non sono un tecnico e, soprattutto, non posso sapere cosa e' successo prima del mio insediamento in regione. Sono questioni di cui si sta occupando con competenza la magistratura, valutando l'eventuale mancato rispetto di norme da parte dei costruttori". Cosi' il presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi ha commentato, in un'intervista a "Il Tempo", l'inchiesta avviata nei giorni scorsi dalla magistratura.

Sulla possibilita' di infiltrazione mafiosa nella ricostruzione abruzzese, Chiodi ha invece affermato: "E' un pericolo che esiste sempre, e quindi bisogna vigilare. Ma non lo possiamo fare noi. Spetta agli enti competenti, alle forze dell'ordine. E poi, mi chiedo, perche' dobbiamo sempre fasciarci la testa prima di rompercela? Che senso ha ora parlare di mafia?". Il governatore aggiunge poi che l'unico "neo" che vede attualmente nella gestione post terremoto "e' la puntata di Annozero, con Michele Santoro che ha fatto una cosa che proprio non andava fatta, quasi irrazionale" e ipotizza due possibili spiegazioni: "O per acrimonia verso l'operato del governo, o perche' si e' intellettualmente disonesti oltre ogni decenza".

E proprio a proposito dell'operato del governo, Chiodi ha detto che cio' che lo ha colpito di piu' finora e' stato "il coraggio di Berlusconi che, con la sua presenza assidua in Abruzzo, si e' impegnato personalmente e con grande coraggio". Sull'adeguatezza o meno della cifra di 12 miliardi, ipotizzata in questi giorni come necessaria per la ricostruzione, il governatore abruzzese commenta: "E' presto per dirlo. Ad un primo esame mi sembra una cifra importante, attendibile. Detto questo bisogna anche dire che questi soldi non verranno dati domattina, passera' parecchio tempo".

Articlolo scritto da: Adnkronos