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Clima, Obama: accordo non facile ma possiamo farcela

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NEW YORK – Un nuovo accordo sul clima e' "fattibile ma non sara' facile". Ad affermarlo intervenendo al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e' stato il presidente americano Barack Obama. "Non siamo venuti qui a celebrare i progressi raggiunti, ma perche' ci sono ancora passi da compiere. Non dobbiamo farci illusioni quanto al fatto che la parte piu' difficile e' davanti a noi", ha affermato il leader della Casa Bianca, riferendosi al cammino da percorrere in vista del vertice di Copenaghen ed esortando al contempo i "Paesi in via di sviluppo a fare la loro parte". Obama ha insistito molto sulle difficolta' che dovranno essere affrontate ma ha sottolineato che "le difficolta' non possono essere una scusa per non agire". "Tutti noi – ha detto ancora – dovremo affrontare dubbi e difficolta' nelle nostre capitali".

Se sul clima ci sara' un atteggiamento "flessibile e pragmatico", "raggiungeremo l'obiettivo di un mondo piu' pulito e piu' sicuro" ha detto il presidente degli Stati Uniti. "Sappiamo che il futuro del pianeta dipende dal nostro impegno – ha aggiunto – il percorso e' lungo e difficile, non e' rimasto molto tempo".

Nel riconoscere le difficolta' che ancora esistono sul cammino verso Copenhagen, Obama ha comunque ribadito l'assoluta necessita' di intervenire – "in modo coraggioso, rapido e congiunto" – per non "consegnare le generazioni future ad una catastrofe irreversibile". "Per molti di noi oggi e' il giorno per riconoscere che la minaccia dei cambiamenti climatici e' seria, urgente e in crescita" ha detto Obama, al suo esordio sul podio del Palazzo di Vetro.

"Noi comprendiamo la gravita' della minaccia climatica e siamo determinati ad agire" ha aggiunto ribadendo ancora la svolta della politica americana rispetto agli anni di Bush e ammettendo gli errori commessi in passato. "E' vero che per troppi anni l'umanita' e' stata lenta nel rispondere o addirittura nel riconoscere la portata di questa minaccia: e' vero anche del mio Paese, lo riconosco" ha aggiunto non mancando di rivendicare "orgoglioso" il fatto che gli Stati Uniti "hanno fatto di piu' per ridurre le emissioni inquinanti in questi otto mesi che in qualsiasi altro momento della nostra storia".

E dopo aver ricordato le misure gia' adottate dal suo governo, ha ricordato "la cosa piu' importante: la Camera dei rappresentanti ha approvato a giugno una legge sul clima", una legge il cui cammino e' pero' tutto in salita al Senato. Ma poi ha parlato la necessita' di "lavorare insieme ad altri, perche' nessuna nazione potra' vincere questa sfida da sola".

A New York il vertice sul clima è stato convocato dal segretario generale dell?Onu, Ban Ki-Moon, con la speranza di arrivare ad un'intesa globale in vista della Conferenza di Copenaghen di dicembre. Presenti capi di Stato e di governo di 90 Paesi delle Nazioni Unite. E proprio il segretario attacca duramente la comunità internazionale: i negoziati per un accordo sul clima stanno "procedendo ad una velocita' glaciale". Così Ban Ki-moon ha aperto al Palazzo di Vetro il vertice. "Adesso e' il vostro momento per agire – ha esortato Ban, parlando davanti a oltre un centinaio di leader – il destino delle generazioni future e le speranze di miliardi di persone oggi dipendono letteralmente da voi".

Secondo il segretario generale dell'Onu, i capi di Stato e di governo riuniti al Palazzo di Vetro dovrebbero utilizzare il summit per dare ai loro negoziatori l'impulso necessario di cui hanno bisogno "per concludere l'accordo" sulla riduzione delle emissioni di gas serra alla Conferenza di Copenaghen che si terrà a dicembre.

E la Cina si impegna a fare la propria parte per contribuire a contrastare l'emergenza clima, ma esorta i Paesi piu' ricchi ad aiutare quelli in via di sviluppo per adattarsi a questa emergenza senza distruggere le proprie economie. E' il messaggio che il presidente cinese Hu Jintao ha tenuto in occasione del vertice. "La Cina ha adottato e continuera' ad adottare misure concrete per far fronte a questa sfida", ha affermato Hu, sottolineando pero' che "bisogna associare agli sforzi messi in atto per contrastare i cambiamenti climatici quelli destinati a promuovere la crescita dei Paesi in via di sviluppo". "La Cina e' pronta a dare la mano a tutti i Paesi per costruire un futuro ancora migliore per le generazioni a venire", ha detto Hu. "Cercheremo – ha annunciato il presidente cinese – di ridurre di un margine notevole le emissioni di anidride carbonica per unita' di Pil entro il 2020".

Intanto l'allarme sul "pericoloso stallo" dei negoziati arriva anche dal premier britannico Gordon Brown. Al punto che Brown si è detto pronto ad andare a Copenaghen per far avanzare gli accordi in materia. ?I negoziati sul clima sono così lenti che l?accordo è in pericolo – ha detto Brown in un articolo su 'Newsweek' – i leader del mondo devono superare le loro divergenze?. Il premier inglese è il primo leader a dichiarare la sua disponibilità a partecipare alla Conferenza di dicembre a cui finora era prevista solo la presenza dei ministri dell?Ambiente.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign

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