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Comune di Arezzo e ASL 8 ancora protagonisti in Libano

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Comune di Arezzo e ASL 8 ancora protagonisti in Libano

AREZZO – Dichiarazione del consigliere comunale Luigi Triggiano: «In questi giorni è in corso a Beirut una nuova missione del Comune di Arezzo e della Asl 8 per il “Progetto di sostegno allo sviluppo delle Cure Primarie in alcuni Comuni di Beirut Sud”.
“Con questa missione – ha affermato il consigliere comunale Luigi Triggiano coordinatore del progetto – entriamo in una sua fase delicata e ardita. Insieme alla dottoressa Pedone della Asl 8, al dottor Shuman di Ucodep e a operatori delle Nazioni Unite e dell’ASP Lazio, favoriremo un confronto tra municipalità, centri di cure primarie e autorità ministeriali libanesi.

Intorno al tavolo siederanno rappresentanti dei ministeri degli Interni, della Salute e degli Affari Sociali nonché i rappresentanti della Cassa Previdenziale Pubblica e dell’OMS. Obiettivo della missione non solo sarà l’impegno delle istituzioni a garantire la sostenibilità e la continuità di una esperienza che vede medici di famiglia, infermieri, assistenti sociali e pediatri lavorare insieme nei centri delle municipalità per favorire l’accesso alle cure delle persone che non hanno copertura assicurativa (45% della popolazione libanese), ma ancor di più a suscitare l’attenzione sinergica delle istituzioni governative sul modello proposto, come capace non solo di accogliere i bisogni globali di salute della persona e della famiglia ma anche di costituire, se diffuso nel paese, un livello di prima cura e di presa in carico del paziente seguendolo del percorso assistenziale. Un sistema di base pubblico, quello delle equipe di cure primarie implementate dal nostro progetto, che potrebbe far da filtro a un consumismo di prestazioni specialistiche e diagnostiche che oggi il governo e l’ente previdenziale pubblico sono obbligati a pagare a piè di lista a un sistema privatistico che rappresenta in Libano il 90% dell’offerta di prestazioni.

Lo sforzo che stiamo facendo – sottolinea ancora Triggiano – è quello di cooperare attivamente per migliorare concretamente l’equità dell’accesso alle cure per tutti e aiutare il sistema sanitario di un paese provato da tanti conflitti, come il Libano, a fare un uso più appropriato delle risorse attualmente disponibili e a cogliere anche nel diritto alla salute per tutti una dimensione dell’unità nazionale”.»