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Consiglio Comunale del 28 settembre – interrogazioni

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Consiglio Comunale del 28 settembre – interrogazioni

AREZZO – Ulteriore momento commemorativo in Consiglio Comunale a ricordo delle vittime italiane dell’attentato di Kabul su proposta del consigliere Raffaello Giorgetti. Il presidente Giuseppe Caroti ha esteso il minuto di silenzio alle vittime civili afgane.
Gianni Cantaloni (Fi verso il Pdl) ha proseguito su questa tematica con un’interrogazione attinente il ricevimento della parlamentare afgana Malalai Joya “nello stesso giorno in cui a San Paolo fuori le mura, a Roma, si svolgevano i funerali di stato dei militari morti nell’attentato. La cerimonia con Malalai Joya è stata partecipata da pochi, è stata un’iniziativa di parte con una precisa connotazione politica, basta leggere le dichiarazioni della Joya e del Sindaco Fanfani. Personalmente, ne sono venuto a conoscenza a mezzo stampa: non capisco perché non sono stati informati almeno i capigruppo e il comitato di presidenza. Da chi, quando e come l’iniziativa è stata organizzata in maniera lesiva delle prerogative dei consiglieri, salvo poche eccezioni che appaiono, a maggior ragione, del tutto ingiustificate?”.
Il presidente Giuseppe Caroti ha ricordato che “l’iniziativa è nata dalla richiesta dell’associazione No-Mad pervenuta regolarmente al protocollo del Comune. Come per tutte le richieste di soggetti privati riguardanti l’uso dell’aula consiliare, non vengono convocati ufficio di presidenza o mandati inviti. La conoscenza dell’iniziativa poteva essere ottenuta con altri mezzi, ad esempio proprio i giornali, come avranno presumibilmente fatto i consiglieri comunali presenti quel giorno”.
Raffaello Giorgetti (Fi verso il Pdl) ha ricordato di essere tra i consiglieri che celebrano matrimoni e conferiscono cittadinanze. “Molte di queste cerimonie, specialmente nei giorni feriali, avvengono in una stanzetta triste e disadorna, senza bandiera italiana o gonfalone, negli uffici dello stato civile in piazzetta Logge del Grano. Non sarebbe il caso di trovare una stanza adatta e dare un minimo di dignità a queste cerimonie?”.
Il Sindaco Giuseppe Fanfani ha risposto, per la prima interrogazione, “che il mio rispetto e la mia vicinanza per le forze armate non può inficiare la libertà di pensiero e di coscienza che personalmente mi sento in diritto di esercitare in termini politici, specialmente su un argomento sensibile e delicato come una missione bellica, sulla quale anche l’opinione pubblica americana si divide in ogni occasione a partire dal Vietnam”; per la seconda, che “il problema sarà presto superato dal trasferimento dell’anagrafe alla ex caserma Cadorna dove si troverà una stanza adeguata per dare soddisfazione alla richiesta di Giorgetti”.
Edi Bacci (Pd) ha chiesto al Sindaco di “aderire alla manifestazione promossa dalla Federazione nazionale della stampa prevista per sabato 3 ottobre a Roma per contrastare i disegni di legge ‘bavaglio’ e le azioni e le intimidazioni che hanno l’obiettivo di mettere un guinzaglio all’informazione non gradita e per sostenere i principi e i valori dell’articolo 21 della Costituzione”.
Marco Paolucci (Sinistra) ha sollevato la questione di scritte dai toni fascisti o addirittura nazisti nei muri delle strade cittadine. “Un fenomeno ricorrente, di degrado sociale, culturale ed estetico”.
Francesco Macrì (An) è tornato sulla vicenda Fraternita, prima ricordando come si è instaurata la prassi di nomine senza alcuna comunicazione ai consiglieri, come avveniva con Luigi Lucherini. “Apprendiamo che nel 2008 la Fraternita dei Laici ha speso 1.700.000 euro di soldi pubblici, acquistando 4 appartamenti che sono venuti a costare 3.000 euro a metro quadro, una cifra inadeguata che ad Arezzo viene applicata, forse, in via XXV aprile. Appartamenti comprati senza bando pubblico, direttamente di privati. Poi cito i 26 ettari di terra, anche qui comprati senza bando pubblico, compresi nella fattoria Di Dorna. Una gestione ‘singolare’ che è sfociata nella auto-nomina del precedente primo rettore ad amministratore unico della neonata società Tenute di Fraternita a 30.000 euro lordi l’anno. Tutti antefatti che hanno portato 11 consiglieri di maggioranza a scrivere al Sindaco, lettera firmata dallo stesso presidente del Consiglio Comunale. Nessuno che ci abbia informato su un atto politico importantissimo al quale è seguito un costante accanimento verso il primo rettore e le sue dimissioni. Se consideriamo infine che con la Multiservizi la Fraternita si è spogliata perfino della gestione dei cimiteri, il risultato è l’allontanamento del patrimonio di Fraternita dal controllo e dagli indirizzi del Consiglio Comunale”.
Rogo in via Cisalpino, dai risvolti concernenti perfino l’incolumità fisica delle persone, e preoccupazione per la paventata chiusura di un trentennale punto di riferimento come il mercato del pesce e l’inizio dei lavori a dicembre in Sant’Agostino, che toglierebbero ai commercianti il movimento di affari sotto le feste, sono stati gli argomenti della ultime due interrogazioni di Giuseppe Matteucci (Fi verso il Pdl).
L’assessore Franco Dringoli ha assicurato che “abbiamo avviato un momento di confronto per trovare un’altra collocazione centrale al mercato quotidiano del pesce mentre il calendario i lavori sarà organizzato e gestito per avere minori disservizi e difficoltà a vantaggio di chi in Sant’Agostino lavora”.