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Consiglio Comunale: le interrogazioni di oggi

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Consiglio Comunale: le interrogazioni di oggi

Nel rispondere a un’interrogazione di Ulisse Domini (Pd) che ha preso le mosse dalla recente costituzione di una task force in Provincia per affrontare la grave crisi economico-finanziaria e dal suo approccio costruttivo già mostrato nelle prime riunioni, l’assessore alle attività produttive Piero Ducci ha sottolineato come le politiche attive del Comune di Arezzo per fare fronte alla situazione “devono innanzitutto tenere conto dei limiti posti dal ‘patto di stabilità’ che vincola sia le spese correnti che quelle di investimento. Con maggiori risorse potremmo agire con l’insistenza e la profondità che vorremmo. Nonostante ciò, il Comune di Arezzo ha aderito alla task force provinciale di cui ha parlato Domini. Essa sta elaborando un duplice ordine di interventi: un fondo per famiglie monoreddito, strumento di competenza prettamente provinciale, il coordinamento dei lavori pubblici tra gli enti locali e qui ovviamente il Comune di Arezzo può incidere”.
Oltre a ciò, ricorda Ducci “abbiamo messo in piedi un protocollo con Provincia e Camera di Commercio per favorire l’accesso al credito tramite un fondo destinato soprattutto a imprese con chiara volontà di investimento e che agiscono dunque come volano dello sviluppo. Su tale strumento, nonostante il patto di stabilità, il Comune ha impegnato una cifra importante: 150.000 euro”.
Tre le interrogazioni sui fatti avvenuti nella notte di domenica all’Orciolaia: Gianni Cantaloni (Fi verso il Pdl), ha messo in risalto come si sia svolta una vera e propria faida tra bande rivali che fa il paio con quanto avvenuto al Ponte alla Chiassa due anni fa. Francesco Macrì (An) ha rilevato “come oramai dalla criminalità diffusa si sia passati a fenomeni criminali strutturati e più pericolosi. A quando un piano per la sicurezza? Chiediamo un consiglio comunale aperto nel brevissimo periodo per mettere pressione virtuosa a chi governa l’ordine pubblico di questa città e che vada al di là di telecamere e autovelox, strumenti insufficienti in un’ottica seria di sicurezza”.

Guglielmo Borri (Udc) ha ricordato come in sede di approvazione del bilancio, un emendamento di Luca Stella proponeva l’istituzione di fondi per finanziare iniziative di controllo del territorio, anche attraverso l’utilizzo della vigilanza privata. “Cosa che il vice Sindaco Marconi non accolse per motivi meramente ideologici tipici della sinistra. La prevenzione non si fa con i gruppi musicali etnici che suonano in piazza ma con il presidio serio del territorio tramite le forze a disposizione e se queste non bastano anche ricorrendo a personale sussidiario”.

Giuseppe Matteucci (Fi verso il Pdl) ha chiesto all’assessore Franco Dringoli di dare risposte precise “alle esigenze di una frazione, Ponte a Chiani, che è a 5 minuti dal centro ma sembra invece distante mille miglia. Manca l’illuminazione pubblica, con le conseguenze del caso tipo la presenza di siringhe lasciate da drogati, la segnaletica di stop in alcuni punti stradali delicati, la manutenzione delle erbacce cresciute a dismisura”.

Gianni Cantaloni (Fi verso il Pdl) ha rilevato come manchi in città da tempo una manutenzione ordinaria, circostanza che limita fortemente il decoro del nostro arredo urbano, dal centro storico, biglietto da visita dei turisti che frequentano Arezzo, agli altri quartieri”.

Raffello Giorgetti (Fi verso il Pdl) è tornato sulla vicenda dell’amianto emerso nella scuola Severi nello scorso febbraio. “Le famiglie dei bambini sono ancora preoccupate per le polveri eventualmente respirate dai bambini, nonostante le assicurazioni della Usl e la riunione con gli adulti del 3 marzo convocata dall’assessore Dringoli. Come è possibile non essersi accorti prima della presenza di eternit”?
L’assessore Franco Dringoli ha ricordato che si è interessato personalmente della vicenda. “I lavori di bonifica alla scuola elementare Severi di via Cocci sono stati immediatamente eseguiti, affidati, come concordato tra Comune e Direzione didattica, a una ditta specializzata. L’immobile, per ovvie ragioni di sicurezza, non è stato utilizzato per le attività scolastiche per alcuni giorni, gli alunni sono stati provvisoriamente ospitati nella vicina scuola di Staggiano mentre i risultati delle indagini ambientali hanno dato risultati rassicuranti per le famiglie: l’assenza totale di tracce di amianto ha consentito alla scuola di riaprire in assoluta sicurezza”.