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Contratti e precariato, la Cgil scende in piazza

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Contratti e precariato, la Cgil scende in piazza

ROMA – E' partito il corteo dei lavoratori della conoscenza e del pubblico impiego aderenti alla Cgil da piazza della Repubblica a Roma. Decine di migliaia di manifestanti, provenienti da tutta Italia, hanno occupato una buona meta' della piazza e ora si incamminano in corteo alla volta di piazza del Popolo. Bandiere rosse, cappellini rossi e tanti palloncini colorati della Flc Cgil sventolano sotto il sole.

Oggi i dipendenti pubblici dei ministeri, sanita' ed enti locali sfilano insieme ai lavoratori della conoscenza e quindi delle Universita', scuola e alta formazione come i dipendenti di accademie e conservatori, per chiedere piu' risorse in finanziaria per i contratti e contro il precariato.

"Lavoro pubblico e conoscenza, beni comuni", recita lo striscione di testa del corteo, e ancora "Investire in conoscenza per il futuro del Paese", recita un altro striscione. Intanto i segretari generali della Flc Cgil Domenico Pantaleo e della Fp Cgil Carlo Podda guidano il corteo al quale interverra' tra poco anche il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani che terra' un comizio a piazza del Popolo.

"Berlusconi se tu hai le palle, noi abbiamo i palloni" gridano i manifestanti reclamando "Piu' cultura per tutti, piu' liberta' per la ricerca". "Oggi siamo in piazza con tanti lavoratori e lavoratrici per rivendicare la dignita', c'e' un attacco forsennato alla dignita' del lavoro -spiega Domenico Pantaleo- si mettono in discussione i diritti, viene abolito il contratto nazionale e non ci sono risorse per i contratti, in finanziaria non c'e' una lira e l'organizzazione del lavoro e' sempre piu' caotica" spiega Pantaleo criticando una politica di tagli soprattutto alla ricerca e ai settori della conoscenza, la precarieta' e chiedendo un processo di stabilizzazione accompagnato da un allargamento degli ammortizzatori sociali per i precari.

Dal canto suo, il segretario generale della Fp Cgil Carlo Podda spiega le ragioni della partecipazione della sua categoria allo sciopero: "Siamo in piazza per difendere la Costituzione, oggi parlero' di Berlusconi che vuole abbattere il lavoro pubblico, proprio quei lavoratori pubblici che hanno responsabilita' in piu' perche' attraverso il loro lavoro rendono difendibile la costituzione. In ogni caso la Cgil si opporra' al tentativo di cambiare la Costituzione. Adesso basta".

Articlolo scritto da: Adnkronos