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Convegno Case della salute

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AREZZO – L’Area vasta, la Sanità di iniziativa, la Carta sanitaria elettronica: la Toscana è un vero e proprio “laboratorio” di sperimentazione democratica e di innovazione tecnologica e sistemica.
Oggi questo laboratorio ha messo a punto un nuovo modello culturale ed organizzativo, la Casa della Salute.
Uno spazio caratterizzato dalla contiguità di servizi, dalla compresenza degli operatori, dalla piena integrazione delle prestazioni sociali e sanitarie.
Un ambiente familiare, dove il cittadino è orientato, rassicurato, preso in carico e accompagnato nei percorsi assistenziali.
Una rete lunga tra ospedale e territorio costruita da Istituzioni, operatori, cittadini e associazioni che cooperano per realizzare un sistema qualificato e coordinato di interventi per la salute.
Il tema della "Case della Salute" viste nel contesto delle strategie della Regione Toscana sarà il tema del convegno in programma venerdì prossimo all'Auditorium Pieraccini dell'ospedale San Donato di Arezzo.
I lavori iniziano alle 9,00. Sono previsti interventi del sindaco Giuseppe Fanfani, del vicepresidente della provincia Mirella Ricci, del direttore generale Enrico Desideri, sanitario Branca Vujovic, di Andrea Leto, Bruno Benigni, Simona Dei, Simone Naldoni, Vittorio Boscherini, Gavino Maciocco, Antonio Panti, Ferruccio Sereni, Mario Aimi, Marcello Failli , Antonio Fanciullacci, Claudio Pedace, Giuseppe Ruggiu, Mirella Rossi, Claudio Baldini, Silvella Frontini.
Le conclusioni alle 17,00, dell'Assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana Enrico Rossi.

La Casa della salute. Cosa é.
Nelle normative nazionali e regionali non c’è, né ci potrebbe essere, una definizione di Casa della salute per il semplice fatto che si tratta di una struttura inedita, diversa rispetto ai presidi sanitari e sociali esistenti, sorta dalla esigenza di rispondere al bisogno di salute, di cura e di ben-esser della popolazione.
Naturalmente, non esistono neppure Guide tecniche per la sua realizzazione.
Facendo riferimento alla sperimentazione di alcune Case della salute avviata in diverse Regioni italiane con la Legge Finanziaria del 2007, si può orientativamente affermare che la Casa della salute “ è una sede pubblica dove la comunità si organizza per il diritto alla salute e al ben-essere sociale, dove tendenzialmente trovano allocazione i servizi e gli operatori sanitari, sociali e sociosanitari dell’area sub distrettuale /zonale per integrarsi operativamente nell’unità di tempo e di spazio, dove si organizza la presa in carico e la continuità assistenziale per l’applicazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, sociali e sociosanitarie in un rapporto di collaborazione tra Istituzioni, operatori e cittadinanza attiva.”
Pertanto, la Casa della salute si propone come incontro e raccordo dei presidi sociosanitari del distretto/Zona e come prodotto della programmazione regionale, aziendale e locale.
Non c’è Casa della salute senza programmazione, dal momento che essa si costituisce come presidio della riorganizzazione dell’esistente e come volano per l’innovazione di sistema con l’obiettivo di rendere sinergici gli apporti della comunità con le risorse della rete dei servizi sociosanitari, sia pubblici che privati.
La Casa della salute non è solo e tanto un’aggiunta a quello che c’è, ma è soprattutto un progetto di cambiamento dei modelli culturali e organizzativi storicamente determinati e presenti attualmente nel sistema sanitario italiano.
Pertanto, per la complessità dei problemi che propone di affrontare, se è giusto e necessario che la Casa della salute nasca come risposta alle esigenze di salute dei cittadini e sia promossa dall’iniziativa della popolazione, è altrettanto giusto e necessario che essa sia parte essenziale del Piano integrato di salute (Pis) e dell’impegno congiunto dell’Azienda sanitaria locale e del Comune o dei Comuni interessati.
Iniziativa dal basso e progettualità istituzionale devono poter camminare insieme, in un fecondo rapporto dialettico.

La Casa della salute. Dove sta
La Casa della salute si configura come una nuova ed inedita “ centralità periferica”, la più vicina alla popolazione, sede dell’incontro della domanda di salute e di cura con l’organizzazione della risposta.
Da questo punto di vista, la Casa della salute risponde alla esigenza della visibilità e della certezza che consente al cittadino di uscire dal labirinto degli uffici e degli studi medici per trovare sia la presa in carico che la continuità assistenziale.
Questo perché la Casa della salute è il presidio più idoneo a realizzare l’integrazione delle attività sanitarie, delle attività sociali e sociosanitarie con la contiguità spaziale dei servizi e con la compresenza degli operatori sanitari e sociali.
Nella Casa della salute, infatti, è possibile realizzare l’integrazione operativa nell’unità di spazio e di tempo, come è richiesto per l’efficacia degli interventi per la salute e per la cura delle malattie, soprattutto per quelle ad andamento cronico e degenerativo.
La vicinanza, la visibilità, l’unitarietà e l’integrazione proprie della Casa della salute sono requisiti che esigono un sistema di regole, a partire dalla definizione degli ambiti in cui essa può e deve essere realizzata.
La Casa della salute sta nell’area sub distrettuale e sub zonale del distretto sociosanitario o area elementare.

La Casa della salute. Cosa fa e cosa contiene
Scopo della Casa della salute è la realizzazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, sociali e sociosanitarie per tutti i cittadini dell’area elementare.
La Casa della salute risponde, prima di tutto, alla esigenza di unificare ed integrare, in una sede comune la più prossima possibile ai cittadini interessati, servizi ed operatori già a disposizione dell’area sub distrettuale, ma dispersi, separati e, dunque, incapaci di garantire unitarietà, continuità terapeutica ed efficacia delle prestazioni.
Al contrario, la Casa della salute, per l’unitarietà e l’integrazione dei servizi e per la loro vicinanza alla popolazione interessata, consente di realizzare, in collaborazione con le Associazioni del volontariato e con i soggetti istituzionali e sociali, le attività di educazione alla salute, le attività di prevenzione primaria e secondaria, particolarmente efficaci per agire sui rischi e per aggredire le malattie da usura e a carattere degenerativo con il concorso del cittadino informato e delle famiglie.
In via di massima, nella Casa della salute possono trovare allocazione il Punto unico di accesso (il Cup e il Segretariato sociale), la continuità assistenziale (ex guardia medica), il punto di soccorso per l’emergenza territoriale, il servizio per il prelievo e per le donazioni, il Consultorio per gli adolescenti e la famiglia, gli studi dei medici di medicina generale, gli specialisti ambulatoriali, gli infermieri, i servizi sociosanitari (dall’ADI al Centro diurno, dalle dipendenze alla salute mentale, dalle Comunità protette di tipo familiare alla Residenza sanitaria assistita), l’Ospedale di Comunità, la riabilitazione e l’Attività Fisica Adattata, i servizi sociali e le attività per l’inclusione sociale.
Proprio perché si realizza la contiguità spaziale degli operatori, la Casa della salute struttura le Cure primarie e rende possibile la medicina di gruppo e la sanità di iniziativa, mette a disposizione dei medici di famiglia il personale di studio per il disbrigo delle attività amministrative, consente l’impiego di alcune tecnologie diagnostiche (es. ecografi, apparecchi radiologici, spirometri…) ed informatiche (in particolare, la telemedicina) per qualificare le Cure primarie e per semplificare i percorsi assistenziali dei cittadini.