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Convegno sul restauro dell’arte contemporanea all’aperto

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Convegno sul restauro dell’arte contemporanea all’aperto

"In questi cinque anni – ha detto l’assessore alla cultura della Provincia, Emanuela Caroti, presentando il convegno sull’arte contemporanea che si terrà nei prossimi giorni – come ente, abbiamo lavorato al recupero e al restauro di molti Beni Culturali realizzando 70 interventi per un totale di 260.000 euro di investimento. Questo convegno, che viene realizzato in Italia per la prima volta, offrirà l’opportunità di approfondire i molti aspetti che riguardano gli interventi di restauro nello specifico delle opere contemporanee all’aperto". Al convegno, che si terrà il 3 aprile presso la Sala dei Grandi della Provincia e il 4 presso la Sala Conferenze "S. Poggi" di Castelnuovo dei Sabbioni a Cavriglia, partecipano esperti di fama internazionale, anche in rappresentanza degli istituti di ricerca fra i più importanti d’Italia e d’Europa, discuteranno dei temi legati alla conservazione dell’opera d’arte all’aperto, confronto, questo, ineludibile, in considerazione del degrado cui sono soggette molte opere d’arte anche relativamente recenti. Un confronto serio sul tema del restauro dell’opera d’arte contemporanea, oggi più che mai necessario. Tutto nasce dal restauro del "murale" che Venturino Venturi eseguì nel 1992 per Castelnuovo dei Sabbioni di Cavriglia, "Un’opera che ridisegna la storia di Cavriglia, con le immagini degli eccidi, del lavoro in miniera, della nostra gente – ha affermato il Sindaco di Cavriglia, Ivano Ferri – E Cavriglia ha sempre mostrato una reverenza solenne per questa opera". Il "murale" di Castelnuovo dei Sabbioni, uno dei più estesi d’Europa, sono circa 64 pannelli di cemento per un’estensione totale di 300 mq., recentemente aveva iniziato ad "accusare i segni del tempo – ha affermato Lucia Fiaschi, nipote di Venturi e presidente dell’archivio Venturi e della Casa e Museo Venturino Venturi – Insieme al Comune di Cavriglia, alla Provincia di Arezzo e alla Regione Toscana, abbiamo però raccolto le risorse necessarie affinchè potesse tornare alla sua bellezza originale". "Fondamentale è stato l’aiuto della Sig.ra Fiaschi – ha poi concluso Stefania Bracci, restauratrice dell’opera – che ci ha permesso di rintracciare tutta la gestazione dell’opera, dai bozzetti ai disegni su cartone, addirittura i barattoli di colore avanzati che abbiamo potuto riutilizzare nell’intervento di restauro". Per informazioni: www.provincia.arezzo.it