Home Attualità «Così mettiamo in sicurezza 62 corsi d’acqua»

«Così mettiamo in sicurezza 62 corsi d’acqua»

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AREZZO – In merito alle critiche apparse in questi giorni sulla stampa relativamente al lavoro del Consorzio di Bonifica della Valdichiana Aretina, il presidente Paolo Tamburini fa il punto sul lavoro svolto dall’ente. «Il Consorzio di Bonifica della Valdichiana Aretina si è occupato, nel 2007-2008, della manutenzione dei 22 corsi d’acqua inseriti nel Piano di Manutenzione Straordinaria finanziato da Regione Toscana, Provincia di Arezzo e Comuni. Per il 2009, a questo elenco sono stati aggiunti altri 40 corsi d’acqua minori, alcuni dei quali non erano oggetto di regolare manutenzione da circa 20-30 anni, con le conseguenti difficoltà di scolo e l’inevitabile aumento del rischio idraulico. Già questi dati possono far capire la grande importanza del lavoro svolto dal nostro Consorzio per ridurre il rischio di esondazioni. Un lavoro che consiste nell’eliminazione delle ostruzioni dei canali, nel controllo periodico degli argini ed infine nella realizzazione delle opere necessarie a garantire il regolare deflusso delle acque.

Questi interventi richiedono un impegno costante di programmazione e progettazione, oltre a competenze specifiche: per questo vengono affidati a enti appositi, ovvero ai Consorzi. Gli interventi del Consorzio di Bonifica della Valdichiana Aretina, come quelli di tutti gli enti consortili, si basano da sempre sulla cosiddetta “bonifica integrale”: non si interviene cioè solo a valle, ma si agisce sin dai tratti collinari dei corsi d’acqua, per far sì che il loro deflusso non crei problemi né a monte, né nei tratti successivi. Relativamente al mancato rimboschimento, per il quale siano stati criticati, non si tratta di un compito del Consorzio di Bonifica, che si preoccupa piuttosto di controllare le condizioni degli alberi e della vegetazione vicini agli argini, per evitare che possano ostacolare il deflusso dell’acqua».

I Consorzi di Bonifica, attivi da decenni in gran parte della Toscana, hanno un ampio e consolidato fondamento giuridico, a partire dal Codice Civile (dall’art. 857 all’art. 865). Altrettanto importanti sono il R.D. 13.2.1933 n. 215 (“Nuove norme per la bonifica integrale”), la legge 18 maggio 1989, n. 183. (Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo), la legge 05 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), oltre che, a livello regionale, la legge 5.5.1994 n. 34 (Norme in materia di bonifica) e la n.91 dell’11.12.1998 (Norme per la difesa del suolo). I Consorzi sono ora in attesa della riorganizzazione del settore annunciata dalla Regione e, proprio per questo, il Consorzio di Bonifica della Valdichiana Aretina ha rinviato al 2010, quando la materia sarà definita, l’elezione dei propri organi, in modo da non far spendere inutilmente soldi ai contribuenti.

I principali lavori attualmente in corso, da parte del Consorzio di Bonifica della Valdichiana Aretina, per un importo complessivo di 1,3 milioni di euro, riguardano i seguenti corsi d’acqua: Reglie del Chiarone e del Padule, Rio Innacquatina, Torrente Leprone, Rio di Santa Margherita, Fosso Regola, Torrente Gargaiolo, Rio dell’Olmo, Reglia delle Lepri, Rio Fossatone e Sellina, Fosso Gavardello, Berigno Grande, Berigno Piccolo, Rio della Pace, Rio di Renzino, Torrente Renello, Reglia dei Molini, Fosso Vignoncello, Rio Fossatone e Giuncheto, Torrente Vescina, Emissario delle Chianacce, Borro di Fasciano, Reglia di Rinfrena, Fosso di Ca’ di Capraia, Rio Cilone, Fosso Topicciolo, Rio Fonte del Mazza, Esse Secco, Fosso Gorgo, Fosso Gargaiolino, Rio di San Giovanni, Fosso Viallesi, Rio Venella, Rio di Pergo, Rio di Cese, emissari dell’Allacciante Destro, Rio Frangione, Rigo della Peschiera, Borro Rialto, Fosso della Riola, Riolino, Rio della Pescaia, Fosso Gorghice, Rio di Viciomaggio, Fosso Riolo.

I lavori programmati dal Consorzio di Bonifica Valdichiana Aretina si dividono in interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e urgenti. I primi consistono principalmente nel taglio della vegetazione e vengono finanziati con i proventi del contributo di bonifica. La manutenzione straordinaria (finanziata sempre con il contributo di bonifica) prevede invece il taglio selettivo degli alberi secchi o pericolanti, la riprofilatura del fondo dei corsi d’acqua e la manutenzione delle opere in muratura. In questo ambito, dopo la cattura degli eventuali animali, vengono anche chiuse le tane che possono compromettere la stabilità degli argini. Gli interventi urgenti servono infine a ripristinare gli argini a seguito degli eventi alluvionali a partire da quelli del dicembre 2008. Il Consorzio ha già effettuato la sistemazione provvisoria dei tratti danneggiati, con un finanziamento regionale di circa 17mila euro. Altri 340mila euro sono stati concessi dalla Regione, grazie all’attivazione delle procedure legate alla dichiarazione della calamità naturale, e permetteranno di realizzare altri interventi più urgenti. Infine, 324.500 euro, finanziati sempre dalla Regione, serviranno al ripristino definitivo delle sponde, alla realizzazione di opere di ingegneria naturalistica e alla manutenzione delle opere in muratura.

Relativamente al contributo di bonifica, questo viene richiesto annualmente a ogni consorziato secondo l’entità del beneficio che il suo immobile riceve dall’attività del Consorzio, come prevede la legge. Il contributo tiene conto: dell’indice idraulico (variabile da zona a zona) e dell’indice economico calcolato in funzione della rendita catastale dell’immobile urbano o del reddito domenicale dei terreni. Il contributo trova la sua fonte normativa nell’art. 860 del codice civile, negli artt. 17 e 59 del R.D. 13.2.1933 n. 215 nonché nell’art. 16 della L.R. Toscana n. 34 del 5.5.1994. Il contributo, essendo dovuto a un Consorzio obbligatorio, è interamente deducibile dal reddito in occasione della denuncia annuale.