Home Cronaca Dagli svarioni di Luca Giurato alle gonne di Anna Falchi

Dagli svarioni di Luca Giurato alle gonne di Anna Falchi

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ROMA – ''Non parlate tutti assieme ma solo due o tre alla volta'', intima Aldo Biscardi ai riottosi ospiti del 'Processo'. Mentre Antonio Matarrese, allora presidente FIGC, ''da uomo devoto'' elogò un giorno i duri allenamenti imposti da Arrigo Sacchi alla nazionale azzurra: ''Corse la mattina alle sette, piegamenti, genuflessioni''. Senza dimenticare i fuochi d'artificio di Edmeo Lugaresi, presidente del Cesena, che al termine della campagna acquisti dice orgoglioso: ''Abbiamo messo una 'checca' sulla torta della nostra squadra''.

Sono solo alcune delle perle raccontate con simpatia da Antonio Caprarica, direttore di Radio Uno e dei giornali radio Rai, in 'Papaveri e Papere' (Sperling Kupfer, pp.172, euro 12,50). Un libro che se porta il titolo della canzone di Caterina Caselli resa popolare da Nilla Pizzi, ha anche un sottotitolo eloquente: 'Breve storia universale delle gaffe dei potenti'. E Caprarica si è davvero divertito. Un sorriso che contagia anche il lettore di queste pagine dove rimbalzano note su spropositi, lapsus e goffaggini che interessano ogni ambiente.

Del resto anche signore e politici non sono immuni dalle figuracce. Nella speciale classifica delle gaffe per le quote rosa, 'posto d'onore ad Alba Parietti prima maniera'', quando sul celebre sgabello di Telemontecarlo affascinava mezza Italia, quella maschile, con la gonna a mezz'asta sulle gambe lunghissime. ''Mi ha tolto la palla di bocca'', si lamentò con un ospite, mentre in un'altra puntata annunciò: ''Ora vi proponiamo un summit. Sì, un sommario, non è la stessa cosa'''. Quanto a peccati, si può essere ragionevolmente certi che anche Maria Teresa Ruta non avesse in mente niente di lascivo quando dichiarò: ''Avevo due figurine di Riva, e grazie a loro mi sono fatta tutta la Juve''.

E come non ricordare Anna Falchi, quando coadiuvò Baudo nel Festival di Sanremo del 1995, facendo innamorare gli italiani, ''Un raptus collettivo ' scrive Caprarica – che scattò quando la giunonica (sia pure con l'aiuto del silicone..) italofinniuca dichiarò: 'Caro Pippo, sotto la mia gonna succede di tutto'. Fu necessario chiarire che si trattava solo della batteria del microfono, sganciatasi dalle calze e scivolata lungo la coscia fino al ginocchio''.

Con l'inglese, si sa, la classe politica italiana ha avuto quasi sempre scarsa dimestichezza. Oggi lo parlano tutti, almeno quelli che contano. ''Veltroni si è formato sulle canzoni di Bob Dylan e i testi dei Kennedy, Rutelli sui versi dei Beatles, D'Alema e Berlusconi si sono messi a studiarlo entrambi in età avanzata ma con ottimi risultati (sebbene abbiano sempre preferito conversare in francese con Blair)''.

Chi proprio ''è riluttante, è Clemente Mastella da Ceppaloni. Si narra di un pranzo organizzato da Francesco Cossiga in onore di Helmut Kohl, nume tutelare di tutti i democristiani europei: invitati anche Rocco Buttiglione e Mastella. A tavola, tedesco fitto, parlato magnificamente tanto da Cossiga quanto da Buttiglione. Per Mastella scena muta, al punto da costringerlo a metà pasto a inventarsi una scusa e filarsela. Lui confessa: Non parlo nessuna lingua straniera. Cioè, il francese della scuola. Ma tanto mia moglie è mezza americana, quando andiamo all'estero ci pensa lei''.

Ma ''perle di cultura'' affiorando anche 'sulle labbra dell'ex campione di sci Alberto Tomba, l'unico carabiniere che si è fatto esplellere dall'Arma per abuso di sirena: ''Il cinquecentario colombiano è una delle cose che capitano solo una volta all'anno'', dice l'ex campione. Dire gaffe in tv ''significa pensare subito a Mike Bongiorno', ma non scherza nemmeno 'Luca Giurato, il vero erede di Mike'' nel regno della gaffe sul piccolo schermo ''con la sua 'caduta del Mudo li Merlino', che sarebbe poi il Muro di Berlino' e cento altri simpatici scivoloni sul tubo catodico. Come quando annuncia orripilato l'esistenza di 'quattromila kamikazzi'.

Poi sfogli la pagina e trovi il 'carro dietro i buoi', ovvero il mondo fantastico di Trapattoni e soci. Ma diciamo la verità: 'Quante volte lo strafalcione è provocato da un irresponsabile giornalista' Per esempio, quello che intervista Francesco Totti, dopo una vittoria di strettissima misura'. 'Una Roma cinica', insiste il reporter. Come si dice in queste occasioni: carpe diem'. 'Ah, no. Ragà', sbotta il 'pupone', ''nun parlate inglese, che non capisco'''.

E se la 'santa gaffe' sbuca anche dagli altari, non se la cavano meglio i tribunali come dimostra la prescritta relazione di notifica dell'Ufficio notifiche atti di Milano che recita: 'Il testimone Topolino è pregato di comparire innanzi al tribunale il 7 dicembre'. E non solo. 'Sono convocati anche il signor Titti, Paperino, Paperina innannzi al giudice monocratico'.

L'ultimo capitolo del libro intitolato 'The winner is'', è dedicato al Cavaliere. Secondo Caprarica, il premier Berlusconi è un gaffeur consapevole, dice boutade e fa battute, sapendo di provocare un certo effetto. Insomma, in questo suo repertorio dei 'gaffeur' dello 'showbiz' Caprarica ha raccolto le figuracce più celebri e spassose. Perché come insegna la psicologia, la gaffe è solo un altro modo di dire la verità.

'Lo so che adesso vorreste una confessione: quale la mia gaffe più grave in trasmissione' Nemmeno sotto tortura'.', chiude Caprarica. Ma l'omissione nulla toglie a questa impertinente collezione tutta da ridere.

Articlolo scritto da: Adnkronos