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Dichiarazionlde di Stefano Baldi

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Dichiarazionlde di Stefano Baldi

"E’ disarmante constatare che l’assessore Marconi parli di sicurezza (sua delega) solo in occasioni di fatti criminali come quello accaduto di recente all’Orciolaia. Purtroppo, così come accade per gli altri ambiti, l’Amministrazione comunale dimostra di non avere un progetto, avanzando solo per proclami ed azioni falsamente partecipative. Sono quindi assolutamente condivisibili le recenti affermazione del Sindacato della PM che ha lamentato gli stessi problemi che noi denunciamo ormai da tempo. Marconi è “stretto” nel doppio ruolo di assessore al bilancio ed alla sicurezza e finisce per far emergere il primo, considerando la PM solo come strumento di “cassa” del Comune e non di sicurezza della città. E’ del tutto evidente che mancano anche i minimi strumenti culturali per comprendere la pericolosità dei fenomeni malavitosi, ma soprattutto mancano i più elementari schemi sociologici che offrano alla Giunta gli elementi di valutazione per prendere decisioni ed agire. Inoltre ci preoccupa l’evidente distanza che separa Marconi ed i suoi colleghi dalla vita vera vissuta ad Arezzo che si è radicalmente trasformata negli ultimi anni. La Giunta sembra non comprendere che le politiche per la sicurezza di una città devono abbracciare molti ambiti dell’azione amministrativa. Una città più sicura, una città con spazi sempre più ridotti per la micro criminalità, è quella in cui si cura il territorio con attenzione sia i termini urbanistici che di manutenzione. Purtroppo questo non accade ad Arezzo. Una città più sicura è quella in cui la forza di governo è ben consapevole del mutare degli scenari sociali, etnici e religiosi; purtroppo questo non accade ad Arezzo. Una città più sicura è quella in cui la prevenzione non passa attraverso demagogiche politiche di integrazione forzata o di favoritismi, ma che si basa sui solidi pilastri delle legalità e della solidarietà. Purtroppo questo non accade ad Arezzo. Al desolante scenario che la Giunta offre anche in questo ambito si sovrappone il problema della frammentazione politica del centro sinistra aretino. Nulla accade, nulla si muove, tutto è in posizione di stallo per una serie infinita di veti che, per il loro contrapporsi, garantiscono un equilibrio irreale dannoso per la città. Arezzo da oltre due anni non muove un passo in avanti. Questo i cittadini lo sanno, questo i cittadini ci dicono. E quando Fanfani riesce a muovere qualche piccolo passo, come nel caso dell’installazione delle telecamere, deve fronteggiare le resistenze non solo di parti consistenti della coalizione di centro sinistra, ma anche di suoi assessori."