ROMA – Un lampione antistupro che si accende grazie ad un pannello fotovoltaico e che può catturare immagini e voci con la sua telecamera a infrarossi. Uno strumento capace quindi di 'sorvegliare' zone isolate, parchi, parcheggi, tutti quei luoghi dove può essere in agguato la violenza sulle donne. A inventare il lampione antistupro è stata una studentessa romana, Claudia Vitale, 19 anni, dell'istituto tecnico Galileo Galilei e oggi appena iscritta a ingegneria.
''Ero ancora a scuola, troppi stupri a Roma nell'inverno scorso, seguivo la cronaca. Poi è arrivata anche la tragedia della Caffarella. Mi sono sentita umiliata come donna ma ho pensato che dovevo fare qualcosa. Studio materie tecniche. Così mi è venuta l'idea di progettare un lampione antistupro che illuminasse le zone isolate di Roma e che potesse raccogliere le immagini e le voci per dare alle forze dell'ordine la possibilità di intervenire in caso di aggressione ad una ragazza'', spiega all'ADNKRONOS Claudia Vitale, che ha presentato oggi, nella sede del Cnr il lampione antistupro, durante l'evento 'light' organizzato dall'Irpps-Cnr, nell'ambito della conferenza di presentazione della 'Notte dei ricercatori' che si terrà domani nella capitale al Planetario e al Museo Astronomico. Il lampione antistupro è frutto del lavoro di Vitale ma anche di un team di studenti del Galileo Galilei.
Dotato di un sistema di videosorveglianza a infrarossi e di un sistema di illuminazione senza collegamento alla rete elettrica, il lampione antistupro è alimentato da un impianto fotovoltaico stand-alone e può essere quindi installato in zone remote come parcheggi o parchi dove non ci sono collegamenti alla rete elettrica.
''Il problema che veniva denunciato riguardo gli eventi di violenza su queste ragazze romane era sempre la mancanza di sorveglianza, la mancanza di soldi per poterla realizzare. Così ho pensato ad un sistema efficiente ed economico. E ho voluto mettere a disposizione delle ragazze come me tutte le mie competenze tecniche'', sottolinea ancora Claudia Vitale che, una volta avuta l'idea, l'ha concretizzata insieme ai suoi colleghi del corso di telecomunicazioni ed elettronica dell'istituto Galileo Galilei, guidato dal professore Giuseppe Sciscione.
Con Vitale, infatti, a realizzare il lampione antistupro sono stati anche Edoardo Gatta, Davide Di Bello e Jakus Kubisztal, tutti studenti che, terminati i corsi di formazione al Galileo Galilei, oggi sono pronti a entrare all'università di ingegneria a Roma.
Il lampione antistupro, realizzato nell'ambito del progetto 'Alternanza scuola-lavoro' del ministero dell'Istruzione e Ricerca scientifica, ha anche la possibilità di un sistema di collegamento con le stazioni delle forze dell'ordine e un software che, attraverso i sistemi di navigazione satellitare, consente la rapida localizzazione dell'evento registrato. ''Spero che questo sistema venga applicato a favore di tutte le ragazze'', conclude Claudia Vitale. E il lampione antistupro presto sarà brevettato.
''Contiamo di brevettare questo sistema e siamo a disposizione delle autorità e di chiunque ritenga di volerlo realmente installare su strada per la sicurezza dei cittadini'', afferma il professore del team di studenti dell'istituto Galileo Galilei, Giuseppe Sciscione, responsabile del progetto 'Energie alternative' della scuola romana che è stato già contattato dalla Provincia di Roma che ha messo in contatto i suoi studenti con il Consiglio nazionale delle ricerche.
''Il Cnr ci ha voluto incontrare e oggi ci ha consentito di presentare questa tecnologia che è solo una delle tante ideate da studenti impegnati nella formazione tecnico-scientifica. Speriamo di incontrare il sindaco Gianni Alemanno e di fargli vedere direttamente in che cosa consiste e anche quanto è economico questo lampione antistupro'', conclude il professore Sciscione''.