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Dieta mediterranea, rischio obesità per i più piccoli

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ROMA – I bambini italiani rischiano di vivere meno e di ammalarsi piu' spesso dei loro nonni. Questo l'allarme lanciato dall'Osservatorio Grana Padano, che grazie al contributo di medici di medicina generale, pediatri, dietisti e nutrizionisti rileva le abitudini alimentari della popolazione italiana, in particolare dei bambini. Nella fascia di eta' tra i 7 e gli 11 anni i ragazzini mangiano cibi di scarso valore salutistico e ricchi di calorie 'vuote', piuttosto che consumare alimenti della dieta mediterranea. Il record negativo spetta alle regioni del Sud.

La conseguenza e' che anche tra i bambini gia' a quell'eta' si assiste a un aumento della diffusione di obesita', ipertensione e colesterolo alto Sotto accusa non solo le mamme, ma anche le mense.

Tra pranzi e cene (14 pasti) ogni settimana – i ragazzini dovrebbero assumere: da 7 a 10 volte primi piatti a base di pasta, riso, polenta; 1 o 2 porzioni al giorno di pane (o piu', se sostituisce pasta, riso, polenta o patate); 2-3 volte carne fresca; 2-3 volte pesce; 1-2 volte uova; 2 volte formaggio; 2-3 volte legumi; 1 volta patate
; 12 volte verdura; 1 volta ogni 2 settimane fritti; 18-21 volte la settimana frutta; 1-2 volte ogni 2 settimane un dessert.

Claudio Maffeis, docente di Pediatria all'Universita' di Verona afferma che:"I nostri figli rischiano di vivere meno e con piu' disabilita' rispetto ai loro nonni. L'adozione in famiglia di un modello alimentare mediterraneo consentira' ai figli di guadagnare in salute".

L'Osservatorio consiglia ai genitori un decalogo 'salva-salute' a tavola:

1) Procurarsi copia del menu settimanale della ristorazione scolastica e tenerlo in buona vista;

2) Chiedere agli operatori scolastici se il proprio figlio consuma tutto il pasto a scuola. In caso negativo incoraggiare a farlo, ma evitare i bis;

3) Programmare il menu settimanale della famiglia tenendo conto di quanto i bambini hanno gia' consumato a scuola, per raggiungere le frequenze di consumo raccomandate;

4) Offrire sempre al bambino lo spuntino o la merenda a meta' mattina e meta' pomeriggio, evitando quelli ad elevato tenore calorico che rischiano di ridurre l'appetito al pasto successivo;

5) Per assicurare al bambino energia per tutta la sua giornata scolastica sono sufficienti una buona colazione al mattino e un frutto a meta' mattina.

6) Molti bambini sono abitudinari e resistenti alle novita': se un nuovo alimento non e' gradito non bisogna scoraggiarsi, ma continuare a riproporlo in momenti successivi;

7) Utilizzare creativita' e fantasia per la preparazione e la cottura di pesce, legumi e verdure: su libri e Internet si possono trovare ricette gustose a basso tenore di grassi, formulate per i bambini;

8) Non insistere nel chiedere variazioni al menu scolastico di vostro figlio per semplici questioni di gusto o pseudo intolleranze. Dover cucinare piatti diversi per una stessa classe non permette agli addetti alla mensa di dedicare la cura necessaria alla preparazione e presentazione ottimale degli stessi;

9) Abituare i bambini a consumare cibi poco salati, tenendo presente che il sodio e' presente anche nelle bibite e negli spuntini confezionati;

10) Per aiutare i ragazzini a consumare frutta e verdura, proporre loro frullati, centrifugati e spremute, a colazione e merenda.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute