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Dipendenti infedeli rubano ad aziende orafe: 14 denunce

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Dipendenti infedeli rubano ad aziende orafe: 14 denunce

AREZZO – Furti ai danni delle aziende orafe aretine da parte di dipendenti infedeli, false annotazioni sui registri per occultare l'effettiva provenienza della merce acquistata: e' questo lo scenario disegnato dall'operazione di polizia economica portata a compimento dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, al termine di un attento monitoraggio dell'attivita' esercitata dai cosiddetti 'compro oro' del capoluogo.

Otto sono i dipendenti di imprese del distretto orafo aretino scoperti e denunciati all'autorita' giudiziaria per essersi resi responsabili, complessivamente, di ben 72 furti di merce poi ceduta ai 'compro oro'; i legali rappresentanti di 6 degli 8 'compro oro' ispezionati sono stati denunciati per i reati di ricettazione e falsita' in registri perche', in piu' di 80 casi accertati, avevano omesso l'annotazione delle effettive generalita' dei conferenti gli oggetti preziosi usati o gli scarti di lavorazione.

Nel corso dell'operazione 'Gold Affair' le fiamme gialle aretine hanno rinvenuto, presso uno dei 'compro oro' ispezionati, oltre 100 grammi di semilavorati in oro, appena sottratti ad un'azienda orafa da un suo dipendente. Secondo quanto emerso, ammonta a circa 400mila euro il valore complessivo dei beni oggetto di furto o dei quali non e' stato possibile verificare la legittima provenienza. L'oro rubato veniva portato fuori dalle aziende con metodi ingegnosi, come l'utilizzo di tacchi di calzature appositamente svuotati per ricavarne nascondigli, o di capsule nascoste nelle cavita' orali.