Home Sport Dopo 60 anni ad Arezzo si rigioca al pallone… col bracciale

Dopo 60 anni ad Arezzo si rigioca al pallone… col bracciale

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Domenica 17 maggio, alle 17, torna un gioco che per gli aretini “al di sopra dei 60 anni significa un pezzo di storia della città e di vita vissuta”. Così Claudio Santori preside del Liceo Scientifico Statale “Francesco Redi” presenta la sfida che si giocherà nello sferisterio fuori porta Trento e Trieste tra una rappresentativa della scuola e la squadra di Monte San Savino. Nonostante l’area sia comunemente conosciuta come “gioco del pallone”, non sarà il calcio a essere protagonista ma il gioco del pallone col bracciale. “Questo gioco furoreggiava già a fine Settecento – ha proseguito Santori – si giocava addirittura sul sagrato del duomo sfruttando come muro di rimbalzo la parete esterna della cattedrale. Con i docenti di educazione fisica abbiamo pensato di rilanciarlo in una città dove accendeva tifo e passioni. Gli studenti hanno sposato con entusiasmo questa nostra idea permettendo a una disciplina, un tempo diffusa in tutta Italia, di tornare ad Arezzo dove costituiva una sorta di tratto antropologico degli aretini. Oggi di praticanti ne sono rimasti pochi, ma possiamo contare sulla vicinanza proprio dei campioni d’Italia di Monte San Savino con i quali ci misureremo in una giornata di sport e di festa”.
Per l’assessorato allo sport del Comune di Arezzo si è trattato di aderire a un’iniziativa che recupera un pezzo importante di memoria cittadina e consente di riscoprire uno degli scorci più belli della città, quello che da Porta Trento Trieste sale verso Piazza Porta Crucifera. Se a un giovane aretino si cita lo sferisterio o il gioco del pallone con il bracciale, probabilmente resterà interdetto ma se le stesse domande si pongono a una persona che ha vissuto le giornate in cui questo sport spettacolare veniva praticato, è probabile che l’emozione dei ricordi prenda il sopravvento. Sono considerazioni che hanno spinto anche la circoscrizione 4 Giotto a prendere parte all’iniziativa.
Ma cos’è il gioco del pallone col bracciale? Si affrontano due squadre in un campo (sferisterio) di forma rettangolare diviso da una linea mediana e costruito a ridosso di un muro che costituisce il quarto lato, la parete di appoggio dove fare rimbalzare la palla. Ogni squadra deve rimandare la palla nella metà campo avversaria o direttamente o facendola rimbalzare sul muro, colpendola con il polso dove è legato un “consistente” bracciale in legno. Vince la squadra che colleziona più “trampolini”. Si chiamano così i turni di battuta. Storicamente, prima di ogni partita le due squadre si mettevano d’accordo su quanti “trampolini” giocare, non esisteva una regola ben codificata, spesso il loro numero dipendeva dalle condizioni atmosferiche o… dagli impegni giornalieri degli atleti. Ogni trampolino consta di una successione di punteggi scandita nella seguente maniera: 15-30-40-gioco. In fondo, ci troviamo di fronte a un antenato del tennis che vuole tornare agli antichi prestigio e seguito.