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Englaro racconta l’addio a Eluana

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Englaro racconta l’addio a Eluana

MILANO – A otto mesi dalla morte di Eluana Englaro, il padre Beppino racconta il suo lungo calvario in un libro 'La vita senza limiti' (Rizzoli), in vendita dal 14 ottobre, scritto con la gior­nalista Rai Adriana Pannitteri. E' un racconto intimo in cui Englaro non si sofferma solo sulla battaglia legale portata avanti contro tutto e tutti per poter dare una morte dignitosa alla figlia in stato vegetativo per 17 anni, ma anche sui suoi sentimenti, sull'ultimo addio a Eluana, in solitudine, alla clinica 'La Quiete' di Udine, mentre fuori si scatenavano le manifestazioni pro e contro lo stop all'alimentazione della giovane.

Lui, il padre che non ha mai avuto un momento di incertezza né di debolezza, che con la sua determinazione ha stupito tutta l'Italia, suscitando la commozione di alcuni e lo sdegno di altri, spiega oggi dove abbia trovato la forza per andare avanti: ''Il rispetto, per Eluana e Sa­turna (la moglie, ndr), è più forte del dolore che mi porto dentro''. E' una freddezza solo apparente quella di Beppino Englaro, che con la sua fermezza per molti mesi ha diviso il Paese sollevando un dibattito senza precedenti su biotestamento e eutanasia.

''Per darle l?ultimo saluto vole­vo essere solo – racconta Beppino nel libro – e in fondo lo ero perché mia mo­glie non era più in grado di comprendere che cosa stava accadendo… Guar­davo inebetito mia figlia, sola, al centro di una stanza troppo grande… e pensavo: se solo voi sapeste cosa significa dover at­tendere la morte e desiderarla come il minore dei mali, non avreste inflitto a Eluana lo stra­zio di tutti quei giorni in un let­to, in balia degli altri''.

Straziante il racconto del giorno prima del funerale della figlia in cui finalmente Beppino riesce ad abbandonarsi in un pianto liberatorio, dopo anni passati a rigettare indietro le lacrime e a negarsi anche questa dolorosa consolazione per non perdere la lucidità necessaria per portare avanti la sua battaglia: ''Nel silenzio, ad un tratto ho riconosciuto la mia voce: 'Addio stellina mia, ora riposa in pace'. Ho pianto, i singhiozzi erano talmente forti che mi squassavano lo stomaco''.

Al racconto intimo si alterna la cronaca di quei giorni tra tensioni istituzionali, pressioni ma anche insulti e minacce fino alla morte di Eluana lo scorso 9 febbraio alle 19.35 per gli effetti della disidratazione e una grave de­bolezza ai polmoni. I rica­vi del libro andranno all?associazione 'Per Eluana'.

Articlolo scritto da: Ign