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Esplode la moda del baratto di santini

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ROMA – Sant'Antonio come Totti, S.Tommaso come Cannavaro. I santi come i calciatori. E non si fa tanto per dire visto che è record di 'scambisti' di santini. In tutto il Paese, infatti, impazza il collezionismo di immagini sacre, cercate e scambiate né più né meno come le figurine dei campioni di calcio. Viaggio nel mondo del collezionismo sacro dove ad Avellino una appassionata di santini scambia l'immaginetta di S. Francesco di Paola per S. Tommaso. Un'altra fan del santino, nel sud dell'Italia, mette sul web un lungo elenco di santi che, per dirla con il linguaggio dei collezionisti di figurine, le 'mancano'. In rassegna compaionio Sant'Alferio abate, S.Benedetto, San Nicola di Bari e San Carlo Borromeo.

Nell'album dei santini di Francesco da Lecce mancano S.Francesco, S. Giorgio, Santa Barbara, San Paolo e pure la Madonna di Loreto. Ada della provincia di Avellino scambia doppioni di santini. I collezionisti di santini hanno pure una mostra mercato nazionale – nei giorni scorsi c'è stata la diciasettesima edizione a Pieve di Cento, nel bolognese – in cui potersi incontrare, dire 'ce l'ho' o 'mi manca' e scambiarsi immagini sacre.

Scambio e preghiere, dal web alla chiesa c'è chi raccoglie santini anche in parrocchia. "Il mio album – confida al sito dei collezionisti un appassionato di santini della capitale – è sempre più ricco. Quando vado in una nuova chiesa prendo le immagini sacre mettendo una piccola offerta. In questo modo contribuisco anche al sostegno di sante cause".

Diventata collezionista solo di recente, una ventiseienne delle isole pontine della parrocchia di San Silverio, inserendosi nella corrispodenza tra appassionati di santi che vantano dalle duemila alla tremila immagini, quasi si vergogna di dire che possiede solo il santino di San Michele Arcangelo. Scrive: "non mi sentirei bene con me stessa se li prendessi nelle chiese senza poter lasciare un'offerta e tanto meno posso acquistarne nelle librerie delle Paoline…per questo provo a fare una richiesta anche se mi imbarazza molto farla a voi che non mi conoscete nemmeno, farla al mio parroco mi vergogno troppo…voi che ne avete così tanti, me ne potreste dare? Non posso pagarli, ma posso sempre pregare per voi e per chiunque voi conosciate. Forse questo appello cadrà nel vuoto..".

Luca da Taranto ha trecento doppioni di una collezione che può contare su ben 2500 'figurine' di santini. Non vede l'ora di poterli scambiare. Il 51enne Gioacchino Orecchia ha un'unica passione in tema di santini: Santa Lucia. Ne ha già parecchi ma invita tutti i collezionisti a contattarlo per scambi di immagini votive antiche e moderne, a patto che riproducano la santa festeggiata il 13 dicembre.

Graziano Toni, uno dei più forniti collezionisti d'Europa impegnato in diverse inziative editoriali sul tema, ha fatto della passione per i santini il suo mestiere. Perciò può analizzare con cognizione di causa il perché del successo di questa forma di collezionismo. "Il fenomeno – spiega Toni – negli ultimi anni è in aumento e, essendo finito su mercato, è conosciuto dal grande pubblico". Toni, che è autore di due cataloghi di santini e ha stilato pure un prezziario, dice che ci sono immagini sacre così pregiate che possono costare fino a tremila euro. "Ovviamente non si tratta delle immaginette che si possono trovare anche nelle chiese – chiarisce l'esperto -. A due o tremila euro si tratta di pezzi d'arte".

In ogni caso, ci sono anche santini più alla mano che si possono comprare al pezzo di 20 o 30 euro. "Le fonti di approvigionamento sono per lo più i mercatini – racconta ancora Toni – ma ormai le immagini votive si trovano anche su e-bay o per corrispondenza". Da grande conoscitore del settore, Toni può fare anche un identikit del cultore di santini. Ebbene, come spiega, tra i collezionisti non ci sono solo persone anziane "per lo più devote a qualche santo", dice, ma ci sono anche giovanissimi.

"Il più anziano collezionista – fa sapere – ha 90 anni. Tra i più giovani ci sono ventenni. E la tendenza è dovuta al fatto che chi colleziona queste immagini non lo fa solo per un aspetto devozionale, ma anche per la bellezza dell'arte". E così, oltre ai sacerdoti e ai professionisti (particolarmente interessati gli avvocati), tra quanti si dilettano a dire 'mi manca Sant'Antonio', 'San Tommaso ce l'ho' ci sono pure operai e casalinghe.

Articlolo scritto da: Adnkronos